Calciopoli Inter: ancora intercettazioni

Come promesso (o come temuto) arrivano nuove bombe dalle intercettazioni telefoniche legate a Calciopoli. Stavolta Moggi e la Juve c’entrano ben poco (se non come accusatori), mentre a finire sul patibolo è l’Inter, che finora si era vantata di essere una delle poche società pulite del calcio italiano, quella che vince senza aiuti, quella che perde per le macchinazioni altrui, quella che finisce sempre per essere la pecora nera.

Scusate la foga e la presa di posizione, ma dopo aver visto piangere i tifosi bianconeri ai tempi della discesa in serie B per illeciti sportivi, dove aver sentito tutte le curve d’Italia dare della ladra alla Vecchia Signora, mi corre l’obbligo di spezzare una lancia in favore del popolo bianconero, non difendendolo (perché sarebbe improponibile una difesa), ma quantomeno equiparandolo ad altre società che non sono certo esenti da colpe.

L’ennesima dimostrazione viene da alcune intercettazioni telefoniche pubblicate oggi da tutti i quotidiani, nelle quali Gennaro Mazzei, allora designatore dei guardialinee e Giacinto Facchetti, Presidente dell’Inter, intrattenevano “amabili conversazioni” su arbitri ed assistenti da mandare su questo o quell’altro campo.

Juve, scuse e silenzio stampa

Oramai non ci sono più parole per definire la stagione disgraziata della Juventus, sconfitta per l’ennesima volta in questo campionato e con poche speranze di acciuffare l’obiettivo minimo (il quarto

Prandelli: “Mi sento licenziato”

Nella conferenza prepartita di ieri i tifosi della Fiorentina hanno subìto una doccia fredda che, in un momento in cui sembrava girare tutto per il verso giusto, proprio non si aspettavano. L’allenatore Cesare Prandelli di sua spontanea volontà ha preso la parola e ha dichiarato:

Sono molto amareggiato, le parole di Diego Della Valle sono come un licenziamento.

Per capire bene il quadro della situazione bisogna riavvolgere il nastro della storia di qualche settimana.

Del Piero non si rassegna

Undici sconfitte in 30 partite: è difficile ricordare una Juventus altrettanto deludente, se si esclude quella del calcio-champagne di Gigi Maifredi, quando i bianconeri non riuscirono neppure a qualificarsi per

Bettega prepara la Juve del futuro

Stagione da dimenticare per la Vecchia Signora, che si ritrova fuori dalle competizioni europee, fuori dalla Coppa Italia, fuori dalla lotta-scudetto e lontana due punti da quel quarto posto che salverebbe almeno in parte un’annata disastrosa. Il tempo dell’attesa è finito ed il popolo bianconero chiede di poter tornare ad esultare come un tempo, quando la Juve dettava legge in casa e fuori e non subiva l’onta di 10 sconfitte in una sola stagione.

La rivoluzione dovrebbe partire dall’alto, ma in attesa che cada qualche pezzo grosso, si pensa già a quale potrebbe essere la Juve del futuro, che a questo punto non ha bisogno solo di qualche ritocco qua e là, ma di un vero e proprio lifting, di quelli che cambiano i connotati.

A lavorare nell’ombra è Roberto Bettega, da poco rientrato nei ranghi della società e già al lavoro in chiave futura, visto che in questa stagione c’è ben poco da salvare. Si parte dal nuovo allenatore, vero punto cruciale della faccenda, perché a seconda di chi arriverà si potrà creare un progetto valido. I nomi sono sempre quelli (Benitez, Allegri, Prandelli), perché a questo punto è chiaro che Zaccheroni non ha futuro sulla panca bianconera.