Pescara, Stroppa si dimette. Retrocessione inevitabile?

Qualche settimana fa aveva detto “finché non mi cacciano resto qui”. Evidentemente la sconfitta di ieri contro il Siena, condita da un rigore sbagliato che avrebbe potuto cambiare le sorti dell’incontro, hanno fatto tornare Stroppa sui suoi passi e così, dopo 3 mesi e 13 giornate ha deciso di abbandonare la barca ormai alla deriva.

Crisi Roma, Luis Enrique dimissioni vicine

La curva gli chiede di andarsene. Anzi, è tutto lo stadio che lo invita a dimittersi. I calciatori, che una volta lo difendevano, ora stanno zitti, e la dirigenza non può far finta di nulla. Ormai è chiaro che Luis Enrique non sarà più l’allenatore della Roma nel prossimo anno perché non c’è più speranza di vedere un po’ di gioco, di grinta, figuriamoci di punti.

Roma, Luis Enrique tiene duro: “non mi vergogno”

La squadra va male, anzi malissimo, e i 4 gol subiti dal Lecce ne sono la prova. Eppure Luis Enrique continua ad andare avanti e tiene lontante le ipotesi dimissioni. L’impressione, nonostante lui affermi il contrario, è che per mandarlo via ci voglia un esonero perché difficilmente lui farà un passo indietro, e già la partita di mercoledì sera è fondamentale. Se già oggi il terzo posto sembra un’utopia lontana, in caso di sconfitta diventerebbe impossibile.

Lazio, apertura di Reja, l’alternativa è De Canio

Doveva essere ieri il “giorno del giudizio”, il giorno cioè in cui Lotito avrebbe dovuto decidere se accettare le dimissioni di Reja o respingerle definitivamente, ed invece, come sempre, è stato solo il giorno dell’ennesimo rinvio. Ancora non è certo che l’attuale tecnico allenerà anche durante la prossima partita di campionato contro la Fiorentina, ma intanto il cerchio di stringe a pochi nomi.

Livorno, clamoroso: si dimette la dirigenza!

Il Livorno è ufficialmente senza un presidente. Il patron Spinelli e suo figlio si sono dimessi, insieme all’allenatore Novellino. Il motivo è da ricercare nel fatto che Aldo Spinelli ha 70 anni e non ha più la forza di star dietro ad una squadra di calcio. Una macchina mangia-soldi visto che lo scorso anno ha dovuto ripianare di tasca propria un rosso di bilancio di 8 milioni di euro, e quest’anno un altro di 6.

Roma: DiBenedetto se ne va, anzi no

E’ stata un tira e molla continuo la giornata di ieri con voci che si inseguivano contrastanti tra Roma e gli Stati Uniti. La prima voce a circolare era quella delle imminenti dimissioni di Thomas DiBenedetto, il tycoon che avrebbe dovuto far diventare grande la Roma. Secondo le indiscrezioni circolate, il magnate americano non era affatto d’accordo con l’ingresso di altri due soci, voluti da Unicredit, che avrebbero ridotto il suo potere all’interno della cordata, e per questo si dice abbia minacciato di andarsene.

A breve giro di lancette è arrivata la smentita proprio da parte della banca, ma la vicenda non è finita qui. Non si è fatto in tempo a far circolare la smentita delle dimissioni da parte di DiBenedetto che subito ne sono spuntate altre, quelle di Michael Ruane e Richard D’Amore, due dei soci italo-americani che hanno acquisito la maggioranza delle azioni del club.

Roma: oggi incontro decisivo, o tutti insieme o dimissioni

Non c’è più tempo per gli appelli, o la squadra si schiera con il tecnico, o lui stesso si farà da parte. La posizione della società è netta: si continua con Luis Enrique. Resta da vedere però se Luis Enrique vorrà continuare con la Roma. Dopo il pesante 3-0 subìto contro la Fiorentina e la squalifica di tre giocatori fondamentali che salteranno la Juventus, la situazione sembra precipitare e per questo l’allenatore vuol vedere chi è con lui.

Per oggi ha indetto una riunione alle 13 in cui parteciperanno giocatori e società per fare il punto della situazione e se si accorgesse che un pezzo dello spogliatoio non lo vuole più, è pronto a rassegnare le dimissioni. Anche perché davanti a sé il cammino è duro e adesso arrivano Juventus e Napoli, le due squadre più in forma del campionato contro quella messa peggio fisicamente e psicologicamente.

Lecce: De Canio si dimette

Foto: AP/LaPresse

Ieri un fulmine a ciel sereno aveva rovinato la festa dei tifosi leccesi, oggi il rombo che ne è conseguito si riverbera tanto da incutere paura ad una squadra che, appena pochi giorni fa, stappava lo spumante per festeggiare la permanenza in A.

Cos’è successo? Due cose principalmente: le dimissioni di De Canio e la consapevolezza che soldi (come sempre) non ce ne sono. Ma stavolta la situazione potrebbe essere più seria del previsto. Ma andiamo con ordine e cerchiamo di capire come si è arrivati a questo punto.

Baggio lascia la Federcalcio?

Foto: AP/LaPresse

Non è passato nemmeno un anno dalla sua nomina, e già Roberto Baggio vuol dare l’addio alla Federcalcio italiana. Ancora non è detta l’ultima parola, ma pare che l’ex Divin Codino non abbia gradito la bocciatura in toto del suo piano piuttosto ambizioso per rilanciare il calcio italiano: una sorta di rivoluzione del settore tecnico ed un sistema di studio sui giovani su 60 mila partite per la modica cifra di 7 milioni di euro.

Un po’ i costi elevati, un po’ per lo “sconfinamento” di competenze che andavano ad intaccare quelle di Gianni Rivera nel settore giovanile e di Albertini e Sacchi nel Club Italia hanno fatto respingere il piano di Baggio che ha affermato

Se non posso lavorare….

Capello non si dimette, ma gli inglesi lo “licenziano”

Se l’Italia è uscita delusa dalla kermesse sudafricana, l’italiano più rappresentativo in terra inglese non se la passa meglio, dopo la cocente eliminazione di ieri per mano della Germania. Fabio Capello era stato chiamato ad allenare la nazionale dei Tre Leoni dopo la mancata qualificazione agli Europei del 2008 ed era stato subito accolto come il salvatore della patria. Nulla da dire sul cammino di qualificazione, che avrebbe fatto immaginare un mondiale da protagonista per l’Inghilterra, con la speranza di riportare la Coppa a casa dopo ben 44 anni di digiuno.

Ma l’Inghilterra ammirata in Sudafrica non è mai riuscita ad entusiasmare, impattando le prime due gare con Usa ed Algeria e vincendo di misura con la Slovenia. Male anche negli ottavi, dove si è subito trovata di fronte la Germania, subendo una clamorosa umiliazione, sebbene non solo per colpe proprie. Ed ora l’imputato numero uno è proprio Fabio Capello, incapace di motivare la squadra per portarla avanti nel torneo.

Livorno: Cosmi si dimette

E’ durata molto poco l’avventura di Serse Cosmi sulla panchina del Livorno. Al termine della partita persa contro il Napoli l’ex allenatore del Perugia ha incontrato il presidente Spinelli e