Calcio di punizione

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Foto: AP/LaPresse

Calcio di punizione

Il calcio di punizione è il modo per riprendere il gioco dopo una scorrettezza. I casi in cui avviene il calcio di punizione sono innumerevoli, in pratica ogni volta che viene commessa un’infrazione, tranne quando questa avviene in area di rigore. In questo caso, tranne le dovute eccezioni, si parla di calcio di rigore.

I casi in cui i calci di punizione vengono battuti sono:

  • Falli (negligenza, imprudenza o vigoria sproporzionata di un intervento, trattenuta dell’avversario, carica, tocco con le mani, gioco pericoloso);
  • Fuorigioco;
  • Perdita di tempo;
  • Palla trattenuta;
  • Condotta violenta;
  • Lancio di un oggetto.

Per negligenza si intende un contrasto avvenuto senza precauzione, in maniera poco attenta e pericolosa per l’avversario e per sé stessi; per imprudenza si intende la noncuranza con cui un contrasto viene approntato; per vigoria sproporzionata si intende un fallo troppo violento. Il fallo di mano dev’essere valutato dall’arbitro come volontario per essere considerato punizione. L’arbitro considera aggravanti se le braccia sono larghe rispetto al corpo, la distanza larga tra i due calciatori, l’intenzione e se le braccia ostacolano la traiettoria del pallone; mentre le attenuanti sono se il difensore mette le mani a protezione del viso o del basso ventre, se la distanza è ravvicinata o se il movimento del braccio è naturale conseguenza del movimento del corpo. Per gioco pericoloso si intendono tutti quegli atti, compiuti senza accortezza, che anche se non sfociano in un contatto fisico possono essere ritenuti pericolosi per l’incolumità dei giocatori dall’arbitro.

I calci di punizione possono essere diretti o indiretti. Il calcio di punizione è diretto, cioè può essere calciato direttamente in porta, nei seguenti casi:

  1. Calcio, o tentativo di calcio, di un avversario;
  2. Sgambetto;
  3. Saltare su un avversario;
  4. Carica;
  5. Colpire o tentare di colpire un avversario;
  6. Spinta;
  7. Tackle;
  8. Trattenuta;
  9. Sputo;
  10. Tocco con le mani.

Il calcio di punizione è indiretto, cioè prima dev’essere toccato da un compagno e poi il pallone può essere calciato in porta, nei seguenti casi:

  1. Palla trattenuta con le mani (portiere o fallo laterale) per più di 6 secondi;
  2. Il portiere tocca il pallone con le mani per una seconda volta dopo essersene spossessato;
  3. Retropassaggio al portiere preso con le mani;
  4. Tocco con le mani del portiere dopo una rimessa laterale;
  5. Gioco pericoloso;
  6. Ostacolo all’avversario senza contatto fisico;
  7. Ostacolo al portiere;
  8. Altri casi non previsti precedentemente.

L’arbitro deve avere il braccio alzato da prima del fischio al momento in cui parte il tiro.

Foto: AP/LaPresse

Se un calciatore tira una punizione indiretta direttamente in porta e segna, il gol è da annullare ed il gioco riprende con un calcio di rinvio. Se un calciatore ruba il pallone dalle mani del portiere o approfitta del palleggio del portiere per calciare in porta, questo è da considerarsi fallo. Il pallone può essere recuperato solo dopo che il portiere l’ha lasciato sul terreno per giocarlo con i piedi.

Per poter battere un calcio di punizione, il pallone dev’essere fermo nel punto in cui è stato commesso il fallo, la barriera o l’eventuale primo avversario deve trovarsi a 9,15 metri dal pallone fino a quando questo non viene calciato. Se il calcio di punizione avviene dentro l’area di rigore, e la distanza dalla linea di porta è inferiore a 9,15 metri, la barriera dev’essere posizionata sulla linea di porta. Nel caso in cui un calciatore esca dalla barriera prima che il pallone viene calciato, il calcio di punizione dev’essere ripetuto ed il difensore ammonito. Per i calci di punizione all’interno della propria area, così come nel calcio di rinvio, il pallone non è da considerare in gioco finché non esce dall’area di rigore. Se un calcio di punizione indiretto è battuto senza il fischio dell’arbitro e senza che abbia alzato il braccio, la punizione è da ripetere.

[Fonte: Aia-Figc]

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