Serie A: i voti della sesta giornata

di Redazione Commenta

La sesta giornata, o sarebbe meglio dire quinta, si chiude con tanti dubbi. Cosa farà l’Inter da grande? Ed il Milan? E quanto fa sul serio questa Udinese? Tra tutti questi dubbi però, c’è anche una certezza: la Juve c’è ed è tornata quella vincente. Come dice Conte, meglio tenersi bassi, volare troppo alto fa male e si rischia di fare la fine degli scorsi campionati, ma certo è che una convinzione così non la vedevamo negli occhi dei bianconeri da anni. Proviamo a dare i voti a questa giornata di campionato.

Voto 10 alla Juventus: non solo per il primo posto in classifica. E’ stata la partita contro il Milan a dare un voto così alto alla truppa di Conte, visto che schiacciare per 90 minuti senza cali di tensione una squadra come quella rossonera non è facile per nessuno. Se poi consideriamo che l’80% dei calciatori in rosa sono nazionali, capiamo che questa squadra può arrivare molto in alto.

Voto 9 alle sorprese del campionato, Udinese e Cagliari. Udinese sorpresa lo è poco, visto che è dallo scorso anno che dà spettacolo. Più che altro ciò che fa rimanere basiti è la capacità di Guidolin di riproporre una squadra fortissima senza i talenti di Sanchez e Inler. Del Cagliari invece non ce l’aspettavamo proprio. Dieci punti, uno in meno delle capoliste, ed anche se è presto per sognare in grande, i sardi hanno il diritto di pensare di aver compiuto un’impresa visto che sul mercato hanno speso quattro soldi.

Voto 8 a Luis Enrique, che per una volta ha abbandonato lo stile di gioco del Barcellona e i risultati si sono visti. Il possesso palla va bene, ma tenere la palla tra i piedi per 70 minuti senza fare una verticalizzazione è inutile. Messo in soffitta questo schema, il tecnico giallorosso ha imposto le verticalizzazioni, ed ecco qui: 3 gol rifilati alla squadra rivelazione del campionato fino a quel momento.

Voto 7 a Dennis Mangia, un allenatore sconosciuto spuntato dal nulla, ma che ha portato il Palermo ai vertici della classifica. Lui meriterebbe un voto molto più alto per ciò che ha fatto, ma delude un po’ questo suo sentirsi “precario”. Se si imponesse un po’ di più con la società, potrebbe fare cose buone.

Voto 6 al Novara, una squadra che torna in A dopo oltre 50 anni ed è in grado di segnare 10 gol in 5 partite, il doppio del Milan, per intenderci. Non diamo un voto più alto perché altrimenti si montano la testa, ma forse un po’ più di concentrazione gli permetterebbe di evitare di perdere punti per strada come accaduto ieri.

Voto 5 al Genoa. Fa gare spettacolari in una domenica e poi sembra dimenticare come si gioca a calcio in quella dopo. Passare dalle stelle alle stalle alla lunga sfianca, e lo staff tecnico deve trovare una quadratura del cerchio se non vuole rimanere, ancora una volta, fuori dalle coppe europee.

Voto 4 alla difesa del Milan. In realtà meriterebbe voti ben peggiori, ma la media viene innalzata da quel mostruoso giocatore che è Thiago Silva. Ieri sera ha retto per 81 minuti da solo la baracca, e se non fosse per lui la Juve sarebbe uscita con almeno 2-3 gol in più. Urge un rinnovamento, le carte d’identità cominciano a diventare pesanti.

Voto 3 all’Inter. Dopo due vittorie i tifosi pensavano di essere usciti dal tunnel, ed invece il Napoli li ha riportati nel baratro. Non si può dare tutta la colpa al signor Rocchi perché il Napoli correva di più e la rosa a disposizione di Ranieri non sembra nemmeno lontana parente di quella che aveva Mourinho.

Voto 2 al sistema arbitrale internazionale. Come abbiamo visto negli ultimi anni ed anche in questo weekend, la moviola in campo, anche se limitata, potrebbe cambiare il destino di molte gare.

Voto 1 all’arbitro Rocchi. Sicuramente verrà sospeso, e speriamo che rifletta su ciò che ha combinato. Il problema non è solo l’espulsione di Obi, ma un’intera partita storta in cui non ha quasi preso nessuna decisione corretta. Speriamo fosse solo una giornata andata male e che abbia la possibilità di riscattarsi.

Photo Credits | Getty Images

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