Non c’è pace per la Sampdoria: quasi aggressione all’allenamento

di Redazione Commenta

Foto: AP/LaPresse

Nell’ultimo allenamento prima di partire in ritiro, la situazione a Genova è degenerata tanto che si è creduto il peggio. Dopo le scritte minatorie comparse la scorsa settimana, le minacce di morte in caso di retrocessione in Serie B e l’aggressione al pullman della squadra, ora i calciatori della Samp non vengono lasciati in pace nemmeno durante l’allenamento.

Per questo la società ha deciso di preparare la fondamentale gara contro il Bari in ritiro, ma nell’ultima occasione disponibile un gruppo di ultras si è presentato per alzare un po’ la tensione. I tifosi contestano la mancanza di impegno da parte del gruppo, e a volte anche la mancanza di serietà di alcuni calciatori che preferiscono andare in discoteca piuttosto che concentrarsi sul loro lavoro (la contestazione riguarda alcuni che, dopo la trasferta di Milano, si sono fermati nella città per visitare i locali).

I calciatori presi di mira sono stati in particolare Maccarone e Macheda, che non hanno di certo sostituito nel cuore dei tifosi la coppia Cassano-Pazzini, a cui è stato chiesto di tirar fuori gli attributi, ma è con Cavasin che la situazione è degenerata. L’allenatore, arrivato in Liguria appena un mese e mezzo fa quando la situazione era già compromessa, è stato accusato di fare il fenomeno senza però portare risultati, ed alcuni tifosi sono arrivati ad uno scontro duro muso contro muso, fino a qualche spintone.

Si è creduto il peggio quando, durante l’allenamento, i tifosi hanno cominciato ad aumentare, ed è stato lanciato persino un casco in campo, ma le forze dell’ordine hanno riportato tutti alla calma. Se però i blucerchiati non dovessero vincere domenica contro il Bari, non osiamo nemmeno immaginare ciò che potrebbe accadere.

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