La sconfitta inattesa contro l’Udinese non preoccupa più di tanto il patron del Napoli, Aurelio De Laurentiis, soddisfatto comunque dall’ottima stagione dei suoi ragazzi. Certo è che il presidente ad un certo punto dellastagione aveva creduto nel miracolo, ma in un ambiente dove si lavora in programmazione, può andar bene anche arrivare a ridosso delle prime, per rimandare i sogni al futuro:
Non ho paura di perdere la Champions League. Ad inizio anno l’obiettivo era il quinto posto: qualsiasi piazzamento più in alto va bene.
Un futuro nel quale sarà presente ancora Walter Mazzarri nonostante le voci che lo vorrebbero lontano dal Vesuvio sin dalla prossima stagione:
Certo che è confermato anche per l’anno prossimo, ha tre anni di contratto. Troppe ne dovrete vedete con Mazzarri…
In queste situazioni è proprio il caso di dire nessuna nuova, buona nuova. I giocatori della Sampdoria, dopo essere stati oggetto sabato di un assalto al loro pullman, con tanto
Di esultanze particolari ne ho viste tanti in questi anni passati a vedere partite di calcio. Ma questa è sicuramente la più strana. Qualche giorno fa i Portland Timbers affrontavano
Grossa tegola sul cammino di un Milan lanciatissimo in campionato – anche se dopo i risultati dell’ultima giornata diventa difficile pensare che qualcosa possa fermare i rossoneri.
L’infortunio che ha colpito Alexandre Pato sabato sera nella partita contro la Sampdoria è uno stiramento ai flessori della coscia destra, per cui l’attaccante brasiliano dovrà subire uno stop compreso tra le due e le tre settimane.
Tutto da copione. L’Associazione dei Calciatori Professionisti britannici ha eletto Gareth Bale miglior giocatore di questa Premier League. Il campionato ancora non è finito, ma l’esterno gallese che ha fatto impazzire, tra le altre, la difesa dell’Inter in Champions League, ha già ottenuto il riconoscimento maggiore del campionato.
In lizza c’erano anche altri campioni come Tevez, Vidic, Nasri e Van Der Vaart, ma il difensore del Tottenham è stato favorito da un lato per la giovane età, appena 21 anni, dall’altro perché è l’unico quasi sicuro di lasciare il suo club, molto probabilmente per l’estero, e la mossa puzza un po’ di rivalutazione del cartellino che negli ultimi tempi, a causa di alcuni problemi fisici, si stava deprezzando.
Ormai è chiaro che il primo pensiero dei nuovi proprietari della Roma è lo stadio. Superate le battutine e le polemiche sull’Olimpico, è evidente che la maggior parte degli investimenti verranno effettuati in quella direzione. A parlare è Tullio Camiglieri, portavoce di Di Benedetto in Italia, intervistato da Radiouno, il quale ha fatto capire come l’idea del nuovo stadio romano dovrà ricalcare la scia di quelli americani che, per dirla in breve, sono aperti tutti i giorni.
Se si può guadagnare nel calcio in Italia? Gli stadi di proprietà sono fondamentali: durante le partite dei Boston Red Sox gli spettatori sono coinvolti in una serie di eventi correlati all’evento sportivo e hanno la possibilità di fare tante altre cose oltre che assistere alle partite. Bisogna dare la possibilità a chi vuole investire in queste infrastrutture di farlo: in Italia l’unica fonte di reddito delle nostre squadre sono le gambe dei calciatori ma non sono sufficienti. Gli stadi sono fonti di reddito sicuro.
Si dice tanto che la Roma quest’anno ottenga molti favori arbitrali, ed in parte è vero visto che fino a prima di questa giornata, secondo i nostri calcoli, aveva ottenuto almeno 11 punti in modo non proprio limpido, ma stavolta i giallorossi hanno ragione a recriminare.
In una giornata in cui la maggior parte degli arbitri è stata irreprensibile, e a parte la solita disparità di trattamento nei cartellini, si è comportata egregiamente, si segnala la disastrosa partita del signor Romeo. In Roma-Palermo mancano due rigori netti alla Roma, uno al Palermo, mentre quello che effettivamente viene concesso non c’è assolutamente, ed assomiglia molto ad una compensazione per quello non dato pochi minuti prima.
Per 97 minuti non accade nulla, poi tutto cambia. Arsenal-Liverpool, big match di una giornata spezzatino che più spezzatino non si può (5 partite al sabato, una domenica, una martedì, due rimandate alla prossima settimana ed un’altra rimandata di un mese), era cominciato male, con poche azioni da gol ed un grave infortunio per Carragher, costretto al ricovero per una testata. Ed è stato proprio l’infortunio del difensore che ha fatto perdere oltre 10 minuti che hanno poi portato ad un recupero così lungo.
Sembrava di essere ai supplementari, e ad un certo punto persino ai rigori quando al 98′ l’arbitro ne concede uno ai padroni di casa, e al 102′ ne concede uno agli ospiti. Alla fine saranno entrambi segnati ed i Gunners perdono l’occasione di avvicinare il Manchester United che ora se la ride a +6.
Ci si aspettava un risultato scontato ai piedi del Vesuvio, dove si incontravano un Napoli lanciato verso l’inseguimento al Milan capolista ed un’Udinese priva dei suoi pezzi migliori – Sanchez e Di Natale – e quindi incapace di pungere. Ma nel calcio di scontato c’è ben poco e capita che i friulani scendano al San Paolo con la voglia di dimostrare di poter fare a meno anche di due pedine così importanti.
I bianconeri non hanno timori reverenziali, coprono e ripartono, si rendono pericolosi dalle parti di De Sanctis e chiudono la porta alle avanzate degli avversari. Nella ripresa poi arriva il gol che non ti aspetti, quello di Inler, che segna e non esulta, come farà l’ex azzurro Denis sette minuti più tardi. La partita diventa nervosa, il Napoli guadagna un calcio di rigore (fallito da Cavani) e gli ospiti restano in inferiorità numerica per l’espulsione di Domizzi. Poi arriva la rete di Mascara, quando il cronometro segna ormai il penultimo minuto di recupero, ma è troppo tardi per il Napoli, che perde un’occasione unica per accorciare sul Milan.
Posticipo della trentatreesima giornata di serie A.
Stadio San Paolo, Napoli: Napoli-Udinese 1-2
Reti: 10′ st Inler (U), 16′ st Denis (U), 51′ st Mascara (N)
Napoli – Udinese 1-2
Gli spalti dello stadio San Paolo suggeriscono commenti e riflessioni in tono pomposo: perchè l’impianto è gremito in ogni ordine di posto, l’azzurro che ne colora ogni angolo recondito svetta e schiarisce i richiami blu notte di un cielo che scurisce con il passare dei minuti, l’entusiasmo sposa l’illusione in un tuffo simultaneo che confluisce nella voglia – enorme, incredibile – di sognare sempre di più e lasciare che nessuno possa interrompere tale alchimia. Nessuno, niente. Neppure il Milan irrefrenabile di questo periodo e la vittoria sulla Sampdoria nel corso dell’anticipo serale, neppure la graduatoria che vede i rivali della fine degli anni ’80 avanti di cinque punti.
Di fronte ai partenopei una Udinese che solo qualche settimana fa avrebbe dovuto, oltre che legittimare l’ottimo campionato messo in cantiere, essere ago della bilancia per decretare il vincitore del tricolore a causa del doppio confronto con Napoli e – nell’ultimo turno di campionato – Milan e si ritrova ora in crisi di gioco e risultati. Non più quarti ma quinta forza del torneo a causa del sorpasso della Lazio, i friulani approdano al San Paolo con due assenze pesantissime: neppure panchina per gli infortunati Di Natale e Sanchez (38 gol in due), al loro posto Guidolin opta per l’inserimento di Denis e Asamoah oltre che a una mediana rinforzata nella quale prendono posto cinque uomini di fatica e quantità. Walter Mazzarri, dal canto suo, ha la possibilità di proporre il consueto modulo: Maggio e Dossena sugli esterni, Cavani punta di riferimento e la coppia composta da Hamsik e Lavezzi tra le linee.
La Lazio sfata il tabù Massimino e consolida la quarta posizione in classifica, avvicinandosi pericolosamente all’Inter, sconfitta ieri sul campo del Parma. In quello che sembrava un pareggio già scritto, sono gli ospiti a portare a casa la posta piena, andando prima in vantaggio con Hernanes nella prima frazione di gioco, poi facendosi recuperare dalla rete di Schelotto quando il cronometro segnava il 1′ della ripresa.
Dieci minuti dopo arrivava la rete del vantaggio di Mauri, prima che Floccari e Zarate firmassero il poker che rende più tranquilla la classifica dei capitolini. Il Catania si ferma invece a quota 36 e non può ancora dirsi completamente fuori dalla zona retrocessione.
Il Milan, approfittando del passo falso dell’Inter nel corso della sfida di Parma, tenta la fuga in attesa che il Napoli affronti in posticipo serale l’Udinese. Per il resto, la trentatreesima giornata di serie A – ne mancano a questo punto cinque per terminare la stagione 2010/2011 – aveva da dare più di una risposta in ottica europea e salvezza. Chi mostra di saper approfittare del ko della Roma è la Lazio, capace di sbancare Catania con quattro reti all’attivo (ancora in gol Hernanes). Si conclude a reti inviolate la sfida tra Fiorentina-Juventus che, semmai avesse dovuto rappresentare una prova di maturità per una delle due – si spegne senza incoronare nè gli uni nè gli altri. Il resto degli incontri ha decretato vittorie importantissime per Cesena – contro il Bari basta Bogdani – e Chievo – due reti al Bologna. Il Genoa – 2-0 al Brescia – inguaia i lombardi e fa un favore indiretto alla Sampdoria mentre fa effetto la rimonta del Lecce sul Cagliari – da 1-3 a 3-3 all’ultimo secondo utile (Corvia, o meglio San Corvia).
Questo sito Web utilizza i cookie per consentirci di offrire la migliore esperienza utente possibile. Le informazioni sui cookie sono memorizzate nel tuo browser ed eseguono funzioni come riconoscerti quando ritorni sul nostro sito web e aiutando il nostro team a capire quali sezioni del sito web trovi più interessanti e utili.
Puoi regolare tutto le impostazioni dei cookie navigando le schede sul lato sinistro.
Cookies strettamente necessari
Cookies strettamente necessari devono essere abilitati in ogni momento in modo che possiamo salvare le tue preferenze per le impostazioni dei cookie.
Se disabiliti questo cookie, non saremo in grado di salvare le tue preferenze. Ciò significa che ogni volta che visiti questo sito web dovrai abilitare o disabilitare nuovamente i cookie.
Terze parti
This website uses Google Analytics to collect anonymous information such as the number of visitors to the site, and the most popular pages.
Keeping this cookie enabled helps us to improve our website.
Please enable Strictly Necessary Cookies first so that we can save your preferences!