Mondiali 2010: l’Italia nel segno di Aquilani

di Redazione 2

E fanno 30! Trenta partite consecutive senza sconfitte per Marcello Lippi, che così entra nella storia, eguagliando il record di Vittorio Pozzo. Ma questo, come fa notare lui stesso, conta poco. Quello che conta è che la Nazionale azzurra è in testa al girone di qualificazione per i mondiali sudafricani e può permettersi di dormire sonni tranquilli da qui a marzo, quando ci sarà la ripresa della corsa.

Quattro partite ufficiali per il Lippi bis: un pareggio e tre vittorie, caratterizzate da altrettante doppiette. Con Cipro il match winner era stato Di Natale, nel suo periodo di forma migliore, poi ci aveva pensato De Rossi a mettere il timbro sulla gara contro la Georgia; ieri sera è toccato ad Aquilani il ruolo di goleador (primi gol in azzurro per lui).

Di fronte al pubblico di Lecce, l’Italia ha dato segnali di crescita, sebbene abbia rischiato più del dovuto in fase difensiva. Sin dall’inizio gli azzurri si sono spinti in avanti alla ricerca del gol con Dossena, Gattuso e Pepe, prima della zampata vincente di Aquilani.

Il Montenegro non è stato a guardare, creando buone trame e qualche preoccupazione per la difesa azzurra, fino al contropiede di Vucinic, che davanti al “suo” pubblico rimetteva la gara in parità. Correva il minuto numero 18 e la partita diventava avvincente con occasioni da una parte e dal’altra. Amelia dimostrava di essere un degno sostituto dell’infortunato Buffon e si guadagnava la pagnotta, respingendo le incursioni avversarie.

Poi ancora Aquilani si prendeva la responsabilità del tiro e, aiutato da una deviazione, riportava l’Italia in avanti. Buon Montenegro nel secondo tempo e Amelia ancora da copertina, con un paio di interventi salva-risultato. Occasioni anche per l’Italia, ma alla fine il risultato resterà ancorato sul 2-1.

Avanti così. Ora ci attendono due amichevoli in attesa della ripresa delle ostilità in primavera, quando ci ritroveremo di fronte di nuovo il Montenegro, ma stavolta senza Vucinic (ammonito ieri sera e squalificato per la prossima gara), vera spina nel fianco della difesa azzurra.

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