Nonostante la vittoria contro la Serbia, l’Australia saluta a capo chino il Sud Africa in virtù del risultato tra Germania- Ghana (passate entrambe). In realtà, solo gli slavi erano artefici del proprio destino: con la vittoria, infatti, si sarebbero qualificati mentre i gialloverdi avrebbero dovuto trionfare e sperare (e s’è dato credito, una volta di più, al detto che chi vive sperando…). Tant’è.
Il 2-1 con cui Kennedy e compagni hanno liquidato gli avversari serve solo a lustrare gli annali: eppure, per la gara che hanno saputo offrire, viene da pensare che gli uni e gli altri avrebbero meritato migliore sorte. Nella prima frazione di gioco, australiani pimpanti e serbi maggiormente concreti. L’azione più pericolosa capita a ivanovic che, al 23′, si trova in area e, dopo lo stop con immediato destro ad incrociare, si vede respingere il tiro grazie a un miracolo del portiere del Fulham.
Ma i capovolgimenti di fronte sono davvero avvincenti, nonostante il primo tempo si chiuda a reti inviolate. Nella ripresa è ancora la Serbia a farsi pericolosa per prima: all’8′ Zigic fa tutto da solo ma, dopo aver saltato l’avversario alzandosi il pallone di testa, conclude a lato di una inezia. Sembra sofferente, ma è proprio l’Australia a passare in vantaggio: è il 25′ quando Cahill, in equilibrio precario, riesce a beffare Stojkovic. Serbi frastornati e incapaci di reazione: ne approfittano ancora gli avversari che raddoppiano dopo 3′. Holman parte dal centrocampo e riesce a eludere l’intervento dei diretti marcatori per poi tentare la conclusione di potenza. Nulla da fare per Stojkovic.
La forza della disperazione consente alla Serbia di accorciare il punteggio a 5′ dal triplice fischio: tap in di Pantelic su respinta di Schwarzer. Finale palpitante ma la solfa non cambia: biglietto di ritorno per entrambe le squadre, protagoniste in ogni caso di una delle più belle partite fin qui viste.
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