Mondiale per Club: Inter – Seongnam 3-0

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Foto: AP/LaPresse

Semifinale del Mondiale per club.
Zayed Sport City, Abu Dhabi:
Inter-Seongnam 3-0
Reti:
3′ pt Stankovic (I), 32′ pt Zanetti (I), 28′ st Milito (I)

Quanti spunti di riflessione prima di dichiararci, per quattro giorni, tutti filo interisti per il semplice fatto di essere italiani: obiettivo dichiarato, per riconsegnare un po’ di lustro al calcio nostrano, è quello di strappare dalla bacheca del Barcellona, stracolma di trofei, il Mondiale per club e riportarlo in patria dopo 3 anni (nel 2007 lo vinse il Milan ai danni del Boca Juniors).

Banco di prova assai prestigioso e, sulla carta, non particolarmente difficile, per una squadra – quella alle dipendenze di Rafa Benitez – che nell’ultimo periodo si è smarrita rispetto all’armata che, con Josè Mourinho, aveva vinto tutto. Non brillano, gli ultimi nerazzurri, e pagano oltremodo un’infermeria che piena così con la si poteva immaginare di certo, altrimenti papà Moratti sarebbe ricorso eccome al mercato estivo. Invece confidando sulla forza di un collettivo sul quale non pareva necessario apportare ritocchi, l’Inter ha ignorato il calciomercato e cambiato, per l’addio prematuro del portoghese, soltanto il tecnico.

Proprio lo sguardo volto verso Benitez dà modo di richiamare la delicata situazione che vive l’ex Liverpool: in bilico da tempo, non può far altro che tenersi a galla tornando a Milano col trofeo. Altrimenti, l’esonero pare già scritto.

Ancora: piace pensare che Wesley Sneijder, ingiustamente accantonato dai cervelloni che gravitano attorno al contesto calcistico dopo aver vinto tutto, abbia fame di mostrare quanto le giurie di mezzo mondo, escludendolo dai riconoscimenti più importanti, abbiano di fatto commesso – se non una sciocchezza – quantomeno un’ingiustizia.

Infine, altro spunto “pre-partita” suggerito dalla formazione: non ci si schioda dal 4-2-3-1 con nove degli undici titolari della finale di Champions in campo dal 1′. Le due novità sono rappresentate da Cordoba al posto di Samuel e Chivu al posto di Maicon. Tornano in campo anche Milito e Julio Cesar.

Dei coreani si teme soprattutto il fatto di conoscerli poco, in tal proposito Moratti ha dichiarato alla vigilia: “Adesso tocca a noi, una partita difficile contro i sudcoreani. Affrontiamola molto seriamente, la lezione di ieri sera ci può essere utile”. Laddove per lezione si fa un rimando inevitabile a chi la finale l’ha di fatto ipotecata, ovvero gli africani del Mazembe che si sono imposti a sorpresa sull’Internacional di Porto Alegre nel corso della semifinale di ieri.

L’Inter della prima frazione di gioco è una squadra nettamente più forte dell’avversario ma non per questo entusiasmante: le due reti di vantaggio con cui i nerazzurri mettono al sicuro il punteggio fin da subito sono il frutto di una voglia matta di dimostrare di essere ancora uno squadrone temibile. Nonostante l’infortunio di Sneijder, al 3’, lo stesso minuto lo si ricorda infatti per la rete del vantaggio di Stankovic. Bella l’azione del gol: Eto’o per Milito che fa da boa e serve Stankovic, il cui tocco in diagonale non lascia scampo a Jung Sung Ryon.

La sfortuna dell’olandese, in ogni caso, va raccontata: è il 1’ quando Kim Sung Hwan entra duro sul trequartista. Il colpo subito costringe al cambio. Il raddoppio (32’) arriva in condivisione tra Milito e Zanetti: la punta assiste e il difensore (capitano, bandiera, fuoriclasse: ciascuno proponga il suo) batte l’incolpevole Jung Sung Ryon sul palo lungo.

Nella ripresa c’è gloria anche per il Principe: Diego Milito, al rientro dopo l’infortunio, va a segno anche in questa circostanza finalizzando una trama collettiva. Stankovic serve a sinistra Eto’o, il camerunense calcia da posizione defilata, l’estremo locale respinge corto e come un avvoltoio, Milito insacca in seconda battuta a porta vuota.

Nerazzurri in finale contro il club africano: si gioca sabato 18 dicembre.

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