Milan, gli schiaffi di Ibra sono messaggi di addio?

di Redazione 6

Ormai con Ibrahimovic ci siamo abituati davvero a tutto. Guardacaso ogni volta che si avvicina il momento di rinnovare un contratto scattano i famosi “mal di pancia” che colpiscono lo svedese. Chiariamo subito, Ibra è contento di stare nel Milan ed i rossoneri lo valutano come inestimabile, ma ci vuole molto poco a cambiare le carte in tavola.

Due secondi, il tempo di mollare due ceffoni e beccare (per ora) tre giornate di squalifica. I gesti dello svedese non sono nuovi, e secondo le malelingue (che però spesso ci azzeccano), sono un messaggio implicito alla società. Il calciatore vuole rinnovare con ritocco all’ingaggio, e la sua assenza nelle prossime giornate si farà sentire e, di conseguenza, alzare il prezzo.

Le bravate di Ibra servono a far girare il coltello in modo che lui abbia sempre la parte del manico. Da un lato infatti vuole rinnovare fino al 2015 (attualmente il suo contratto scade nel 2014) spuntando un ritocco all’ingaggio; dall’altro comincia già a farsi dei nemici (vedi Pato, Robinho ed Emanuelson) in maniera tale da avere la scusa per mollare la barca non appena arriva un’offerta buona.

Mino Raiola, il suo procuratore, pare abbia già contatti con il Real Madrid (se dovesse rimanere Mourinho) ed il Manchester City, dove ritroverebbe Mancini e Balotelli. Entrambi i club gli garantirebbero lo stipendio importante che vuole, l’ultimo della carriera visto che ormai ha 30 anni, e che il Milan non sembra volergli dare. Lo schiaffo ad Aronica ed il buffetto a Storari sono casuali dunque? Pare proprio di no, anche se i tifosi milanisti avrebbero preferito che Ibra mandasse i suoi messaggi a voce e non tramite altri canali.

Photo Credits | Getty Images

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