Mourinho sogna l’America

Foto AP/LaPresse

José Mourinho è un vero e proprio globetrotter. L’allenatore portoghese ha 48 anni ed ha già lavorato nei tre campionati europei più importanti – oltre ovviamente al Portogallo -: dopo il Chelsea (2004-2008), l’Inter (2008-2010) e attualmente il Real Madrid.

Ma lo Special One non può accontentarsi di questo. Per uno che è alla ricerca di sfide sempre nuove il continente europeo è troppo piccolo.

E così nella seconda parte della lunga intervista rilasciata a Cristiano Panucci e trasmessa da Sky Italia, l’allenatore delle Merengues afferma che in futuro gli piacerebbe allenare negli Stati Uniti nella Major League Soccer.

Mourinho si vedrebbe molto al di là dell’Atlantico alla fine della carriera, in quello che mi sembra immagini come una pensione dorata

La mia idea è di continuare a lavorare ad alto livello ancora per 10 o 15 anni. Dopo di allora, vorrei provare un’esperienza completamente diversa negli USA. Per esempio nei New York Red Bulls o ai Los Angeles Galaxy, una casa a Manhattan o a Malibu. Questo è quello che ho in mente.

Le dichiarazioni sugli Stati Uniti non rappresentano certo una novità per l’allenatore portoghese. Che abbia un legame forte con gli States lo si può capire dal fatto che ogni anno porta le sue squadre, in estate, in ritiro in California, sui campi della UCLA, e rilascia alla ESPN dichiarazioni come questa – che risale alla scorsa estate -:

Quando i miei ragazi saranno più grandi verrà il tempo per qualcosa di differente. Chi lo sa? Questo è un bellissimo posto. Adoro L.A., amo lavorare qui. Magari il mio futuro sarà proprio in un ambiente come questo.

Ovviamente anche negli Stati Uniti farebbe le cose seriamente, come si può evincere da quest’altra dichiarazione, rilasciata al Guardian un paio di anni fa:

Che cosa penso del calcio in America? Ci vuole molto più di giocatore importante per rendere un campionato altrettanto importante. C’è bisogno di persone che non vengono qui solo per i soldi e poi se ne vanno, ma di persone che vogliono lavorare in America, entrare nel calcio degli USA.

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