Inter: Benitez torna alla carica e attacca la dirigenza

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Foto: AP/LaPresse

Che fine ha fatto Rafa Benitez? Dopo un finale di campionato dello scorso anno disastroso con il Liverpool, e dopo 5 mesi d’inferno all’Inter in cui ha portato la squadra a metà classifica, ha deciso di ritirarsi per un po’ e cercare la serenità fino alla prossima stagione. Ma questo non significa che se gli si presentasse l’occasione di togliersi qualche sassolino da una scarpa, non possa farlo.

E l’occasione gli capita con l’infortunio di Milito che pare più grave del previsto dato che rischia di star lontano dal campo di gioco per ben due mesi, saltando gli ottavi di finale di Champions. Si tratta del quinto infortunio muscolare per l’argentino in appena 6 mesi di campionato, e dunque per il tecnico spagnolo non si può parlare di coincidenza.

Anzi,

l’80% degli infortunati aveva avuto lesioni uguali o simili nei due anni precedenti. Il mio staff e io inoltre non controllavamo il lavoro del medico e del suo preparatore atletico. Le terapie e la fase di recupero non la seguivamo noi. Dopo che siamo andati via dall’Inter, in un mese ci so­no stati altri 8 infortuni mu­scolari.

Insomma, la colpa pare sia tutta del settore medico della società. A questo punto basta un minimo di esperienza per capire che, dopo una massacrante stagione come quella dello scorso campionato con oltre 70 partite disputate, l’unico rimedio era far riposare i calciatori più stanchi e sostituirli con altri nuovi all’altezza. E così

ad agosto mi avevano chiesto un progetto per migliorare la squadra, io l’ho messo per iscritto e ai dirigenti è piaciuto, ma non è stato attuato.

Peccato che poi è arrivato Leonardo, e con lui ben 5 acquisti importanti, tra cui un attaccante come Pazzini che Benitez aveva sognato per mesi, quando invece gli veniva risposto che doveva andare avanti con Milito. Ma perché questa disparità di trattamento? A questa domanda nemmeno Benitez sa rispondere, ma di una cosa è certo:

La mia avventura era iniziata discre­tamente e giocavamo bene, ma gli infortu­ni hanno cambiato un po’ tutto, comprese le dinamiche interne. E settimana dopo setti­mana si cambiava opinione su di noi a seconda del risul­tato della partita […] adesso la squadra è prati­camente nuova. Vedere parte del mio pro­getto attuato adesso mi fa riflettere.

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