La neve aveva impedito a Genoa e Sampdoria di confrontarsi nel posticipo della diciassettesima giornata di campionato, quando le due compagini liguri non erano ancora state stravolte dal mercato invernale. E rieccole le genovesi nel recupero che doveva decidere chi tra le due avrebbe avuto la possibilità di regalare gioia a mezza città, con tanto di sfottò destinati a continuare fino al prossimo derby.
Una stracittadina tra due squadre che erano partite con ben altri obiettivi, forti di rose costruite per dar fastidio alle grandi. Ma il Genoa non ha saputo sfruttare l’organico costruito da Preziosi nel corso della campagna acquisti estiva, mentre la Samp si è ritrovata nel giro di qualche mese a dover rinunciare a due dei pezzi da novanta (Cassano e Pazzini), che nelle ultime stagioni avevano regalato parecchie soddisfazioni alla Genova doriana.
Nonostante ciò, nonostante l’assenza di molti pezzi pregiati sul campo del Ferraris, il derby di Genova ha offerto parecchi motivi di entusiasmo, con un primo tempo che poteva finire con diverse reti all’attivo sia da una parte che dall’altra. Palacio nei primi minuti di gioco faceva correre lunghi brividi alla tifoseria di casa, quando tirava a colpo sicuro e colpiva in pieno la traversa. Poi era Guberti imbeccato da Maccarone ad impegnare il portiere Eduardo, prima che Rossi colpisse nuovamente i legni della porta doriana con un tiro al volo. E prima della conclusione della frazione era ancora Palacio a tentare la battuta a rete, ma questa volta la palla finiva sui tabelloni pubblicitari.
Nella ripresa il Genoa sembrava ancora più convinta ed al minuto numero 9 riusciva a passare in vantaggio. Il merito era tutto di Rafinha, che rubava palla a centrocampo e lasciava partire un missile, sul quale Curci nulla poteva. Floro Flores di lì a poco mancava clamorosamente il raddoppio, mentre Mannini dalla parte opposta impegnava Eduardo. Finiva così, 0-1 per i Grifoni, che si portano a quota 32 in classifica, lasciando a 30 i cugini doriani.