L’Egitto presenta ricorso sul rigore per il Brasile

di Redazione 1

La partita più spettacolare della Confederations Cup, Brasile-Egitto, non è ancora finita. Ad assicurarlo è il capo della federcalcio egiziana, il quale ha denunciato un’irregolarità nell’azione che ha portato all’assegnazione del calcio di rigore al Brasile che alla fine Kakà ha trasformato, permettendo ai verdeoro di vincere la partita.

L’azione era molto chiara: colpo di testa di Lucio, portiere fuori causa e Helmohamadi, difensore entrato da pochi minuti, respinge il pallone sulla linea con il braccio. Per la velocità dell’azione però l’arbitro, l’inglese Webb, cade nella trappola del calciatore che si tocca il volto e concede un calcio d’angolo, pensando che la respinta sia avvenuta regolarmente. Durante le proteste brasiliane però sul maxischermo dello stadio viene rimandata al replay l’azione, e mentre Webb è preso a calmare le proteste brasiliane, il quarto uomo vede tutto e tramite auricolare fa cambiare idea al direttore di gara. Il resto è storia nota.

Il regolamento però non prevede nè l’utilizzo del replay in campo, nè che il quarto uomo faccia cambiare idea all’arbitro (la vicenda ricorda molto la testata di Zidane a Materazzi nella finale mondiale del 2006). Per questo motivo la federazione egiziana ha dichiarato di voler presentare ricorso alla Fifa, ma pare più che altro una protesta formale, visto che finché si deciderà cosa fare, il torneo sarà bell’e finito.

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