Calcioscommesse, coinvolti anche i ragazzini e ci scappa il morto

Il calcio scommesse ha creato non pochi danni in Italia, come sanno alcuni club che si sono ritrovati con dei punti in meno in classifica, altri senza alcuni calciatori squalificati, altri ancora persino retrocessi di categoria. Ma c’è di peggio. Nel cuore dell’organizzazione, la Cina, si arrivano a corrompere persino i ragazzini. Le organizzazioni investigative internazionali hanno infatti scoperto un giro di scommesse nel calcio che arrivava persino ai baby calciatori di 14-15 anni.

Secondo l’inchiesta pubblicata su Repubblica, i capi dell’organizzazione criminale cinese avevano deciso di abbassare i toni, lasciando stare i campionati professionistici che sono troppo sotto i riflettori, e puntando più in basso, dove secondo loro la FIFA non sarebbe andata a guardare, e cioè le categorie giovanili. Secondo alcune ricostruzioni i baby calciatori venivano convinti a vendersi le partite o ad aggiustare un risultato con molto meno di quanto potevano ottenere i professionisti, garantendo ugualmente un margine di guadagno all’organizzazione.

 ANCHE I MORTI – Oltre ai soldi, giravano anche le armi. Ne sa qualcosa Yordan Petrov Dinov, responsabile di SkySport365, l’agenzia di scommesse che per prima ha denunciato i flussi sospetti, che ha pagato con la vita, dopo un’esecuzione in tipico stile mafioso, la sua onestà. Accadimenti simili si sono verificati anche in altri Paesi dove oltre agli omicidi si sono registrati anche suicidi, come quello di un allenatore ungherese che non ha retto alla notizia che i suoi ragazzi l’avevano “tradito” vendendosi la partita. I primi arresti sono già stati effettuati, ma l’organizzazione sembra così ben radicata che la minaccia si sa che durerà ancora molto a lungo.

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