CSKA Mosca – Real Madrid 1-1, Champions League 2012

di Redazione 1

E’ un Real Madrid spocchioso e troppo sicuro di sé quello che arriva a Mosca per l’andata degli ottavi di finale. Una Mosca innevata in cui i padroni di casa, il cui campionato è fermo da più di due mesi, puntavano più sul fattore neve che sulle armi tecniche per poter avere la meglio sulla squadra di Mourinho.

Visto il terreno pesante, lo Special One decide di lasciare in panchina chi gioca in punta di piedi come Kakà e Higuain, preferendo magari la freschezza e l’atleticità di gente come Callejon e Khedira, con Benzema a fare da unica punta supportato da Cristiano Ronaldo. Nel CSKA invece il quasi laziale Honda comincia dalla panchina, e disputerà appena una ventina di minuti.

PRIMO TEMPO AL REAL – Cominciano bene i padroni di casa che si schierano con il classico catenaccio. Tutti indietro e palla lunga sfruttando la velocità di Doumbia. E la tattica sembra funzionare visto che i pericoli sono più per Casillas che per Cepchugov. Almeno nella prima mezz’ora.

In partite come queste chi è ampiamente più forte deve essere solo bravo ad avere pazienza, tanto l’errore prima o poi arriva, e forse arriva anche prima del previsto. Lo compie Tosic che rinvia un cross direttamente sui piedi di Cristiano Ronaldo. Errore madornale perché come sempre il portoghese non sbaglia e con un missile dei suoi porta in vantaggio i blancos.

BEFFA NEL FINALE – La gara però non decolla, i russi si spengono e così, più per inerzia che per voglia di pungere, il Real va vicino al raddoppio in più di un’occasione. Quando ormai sembra finita però, i blancos commettono l’errore che fa chi è troppo sicuro di sé. Si sente infatti già negli spogliatoi ed al 93′ subisce il gol del pareggio. A segnarlo è Wernbloom, uno degli acquisti del mercato di gennaio dei russi, che insacca di testa sugli sviluppi di una palla inattiva. La gara finisce 1-1 e nel ritorno al Bernabeu il passaggio del turno per gli uomini di Mourinho appare scontato, ma senza quella disattenzione finale ci si sarebbe potuti permettere di far riposare qualche campione, lusso che invece così non si può reggere.

Photo Credits | Getty Images

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