Squalifica Mannini-Possanzini: serie A e B pronte allo stop

Un altro punto a favore di quanti sostengono che la giustizia italiana (anche quella sportiva) fa acqua da tutte le parti. Della vicenda abbiamo già trattato qualche ora fa, ma alla luce delle dichiarazioni di Corioni, vale la pena tornare sull’argomento. Parliamo naturalmente del fatto del giorno, ovvero della squalifica di un anno comminata a Daniele Mannini e Davide Possanzini per doping, che doping non è, visto che i due erano completamente “puliti” al momento delle analisi.

L’unica loro colpa è stata quella di presentarsi con una ventina di minuti di ritardo al cospetto dei medici incaricati delle analisi, dopo una gara di 13 mesi fa. Non abbiamo sottomano la legislazione sportiva e non possiamo quindi esprimerci in proposito, ma appare alquanto bizzarra la decisione del Tas nei confronti di due calciatori che non si sono sottratti al proprio dovere, seppure con qualche minuto di ritardo. Naturalmente la vicenda ha scatenato aspre polemiche da nord a sud, tanto che il Presidente del Brescia, Gino Corioni, sta tentando di trovare alleati per protestare contro la sentenza:

L’Aic vuole fermare i campionati di A e B. La proposta ha già trovato il consenso del presidente della Lega, Antonio Matarrese. Adesso, però, bisognerà sentire tutte le società e quindi non so se la cosa andrà effettivamente a buon fine.

Carlo Petrini ritorna a denunciare il doping in un’intervista shock su Sky

“Un adolescente su tre è disposto a fare uso di sostanze illecite pur di raggiungere il successo nel mondo del calcio. La cosa ancora più inquietante è che il 10% di loro si dichiara ‘pronto a morire per uso di questo sostanze’, pur di assomigliare al proprio idolo sportivo”

Questa è la miglior presentazione che si può fare di Carlo Petrini, calciatore degli anni ’70 di Milan, Bologna, Genoa, Roma e tante altre squadre. Uno dei pochi che, a causa della sua malattia e di quella che ha colpito suo figlio a soli 19 anni (e per la quale è morto), ha il coraggio di denunciare a voce alta il doping nel calcio. Ieri l’intervista a Sky ha riaperto una delle ferite più grosse del calcio italiano, e potrebbe avere echi importanti.

Petrini da più di 10 anni si batte per far emergere la verità su un mondo che sembra tutto rose e fiori, ma che in realtà è “molto ipocrita“, fatto non solo di doping, ma anche di partite truccate, scommesse, soldi in nero e sfrenatezze sessuali, come ha denunciato in molti suoi libri, purtroppo mai pubblicizzati sui media tradizionali perchè piuttosto scomodi.

Mutu fa ricorso!

La Fifa gli ha intimato di pagare un’ammenda di 17 milioni di euro alla sua ex squadra, il Chelsea, per i noti fatti legati al suo licenziamento dopo un controllo

Er Sor Carletto

Con l’accusa di omicidio preterintenzionale, l’ex allenatore della Fiorentina Carlo Mazzone è stato iscritto nel registro degli indagati per la morte per leucemia del calciatore Bruno Beatrice, militante con la