Il Bologna apre lo stadio ai poveri

In un mondo fatto di contratti milionari e di trasferimenti record, c’è posto anche per una bella storia che mette da parte gli interessi economici e riavvicina il popolo pallonaro al vero spirito dello sport.

L’iniziativa è del Bologna, appena tornato in A dopo l’inferno della serie cadetta e non ancora smaliziato abbastanza da togliersi dalle zone pericolanti della classfica. Ma questa è storia del campo. Se invece spostiamo lo sguardo appena più in là, troviamo una società che vuole riportare i tifosi allo stadio, cominciando proprio da quelle categorie che spesso non possono permettersi il lusso di seguire una partita di campionato.

E allora ecco l’idea della presidente Francesca Menarini: far entrare gratuitamente al Dall’Ara i poveri, attaverso la mediazione di tre associazioni caritative, la Caritas, l’Opera Padre Marella e la Fondazione Gesù Divino Operaio. Si parte dalla gara interna del 13 dicembre contro il Torino e si andrà avanti per 10 giornate fino alla fine del campionato.

Serie A 2008/2009: Bologna

Il Bologna, a differenza delle altre squadre di Serie A, ha avuto meno tempo per allestire una formazione competitiva. Il mese di Luglio lo ha trascorso a risolvere le beghe societarie, tra passaggi di proprietà e possibili acquirenti americani. Dopo che questi problemi sono stati risolti però, si è lavorato molto bene nel mercato di entrata, e si è anche venduto molto.

Fino a questo momento gli acquisti sono stati 9 e le cessioni 6, lasciando una piccola rivoluzione che Arrigoni dovrà risolvere, soprattutto in attacco. L’obiettivo stagionale è sicuramente la salvezza da raggiungere il più in fretta possibile, ma considerando che l’ossatura della squadra è molto buona e gli schemi hanno funzionato molto bene lo scorso anno, forse anche la metà della classifica potrebbe essere raggiunta.

Via gli americani, il Bologna resta a Cazzola

Gran delusione in casa Bologna. Gli investitori americani hanno perso l’occasione di rifarsi agli occhi dell’Italia intera dopo la brutta figura della vicenda Roma-Soros, e hanno perso anche l’affare per acquistare il Bologna Calcio.

A dir la verità non sono stati loro a ritirarsi dall’offerta, ma è stato lo stesso presidente Cazzola a rispedirli a casa, con la loro valigia che doveva essere piena di milioni, ma che in realtà si è rivelata vuota. Ieri doveva essere la giornata del passaggio di proprietà della squadra, e invece, di fronte al cda bolognese, anzichè Tacopina si è presentato il suo legale, Paul d’Emilia, che ha chiesto 20 giorni di tempo. Cazzola non c’è stato e ha interrotto le trattative.