Milan, Berlusconi trattiene Pato e sogna Guardiola

di Redazione Commenta

Silvio Berlusconi scende nuovamente in campo (almeno sul piano sportivo) e decide di mostrare la sua vicinanza alla squadra, specie a ridosso delle sfide importanti. Il presidente onorario dei rossoneri aveva promesso una nuova visita a Milanello, in vista della gara contro la Juventus, ed eccolo arrivare sul campo di allenamento del Milan per affrontare il caso-Pato, prima di lasciarsi andare ad un desiderio sulla prossima guida tecnica della squadra.

Berlusconi nega che il Papero sia sul mercato (Corinthians e Psg sono sempre in agguato):

Pato? E’ giusto centellinare le sue presenze, ma garantendogli che nell’ambiente del Milan può trovare il massimo di stima, apprezzamento, affetto e calore. Pato era il nostro miglior gioiello di 22 anni, con la possibilità di 10 anni di carriera nel Milan e di diventare un simbolo del nostro club per molti anni. I risultati sul campo non sono criticabili per i numeri e i gol, ma il suo gioco piacevolissimo. Poi c’è stata una serie di tanti, troppi incidenti. Ora è uscito da questa serie negativa ma deve recuperare l’integrità fisica e la fiducia in se stesso per intero. Non deve esporsi a un’intensa partecipazione nelle partite, deve essere usato con il contagocce per uscire da questo momento. Se ci fosse un nuovo incidente il morale andrebbe sotto terra.

Il Papero potrebbe essere ceduto nel corso della sessione invernale di calciomercato?

Pato non è assolutamente sul mercato, deve restare qui. La cura migliore è stare qui. Mi spiace per Pato, lui era il campione numero uno e speriamo che ritorni ad esserlo. Secondo me è solo un fatto fisico che però porta delle insicurezze dalle quali bisogna uscire. Questi infortuni continuati lasciano tutti col fiato sospeso.

L’ultima battuta è per un sogno nemmeno tanto nascosto dell’ex Premier, che vorrebbe vedere il suo Milan nelle mani di Pep Guardiola:

Ci sono i club inglesi che insistono, in particolare il City che ha dei dirigenti che lo conoscono bene. Noi saremo presenti ma è difficile.

[Photo Credits | Getty Images]

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