Calciomercato Roma: per Luis Enrique esonero entro un mese, Ancelotti è pronto

di Redazione Commenta

I tifosi della Roma questa notte avranno gli incubi, dopo che la Fiorentina di Delio Rossi, con un secco 3-0 sgretola letteralmente le poche certezze dei giallorossi. Bastano 10 minuti a Jovetic per accendersi, controllare un lancio di Montolivo, saltare alle spalle di Juan e lasciarsi cadere sulla trattenuta dello stesso difensore brasiliano che tentava il recupero. Rigore netto e chiara occasione da gol sfumata. Rosso diretto e Roma in 10.
Dal dischetto lo stesso Jovetic non sbaglia.

I giallorossi non accusano il colpo, Luis Enrique arretra De Rossi (l’unico dei giallorossi oggi a salvarsi) e chiede sacrifici ai terzini. La cattiveria agonistica c’è ed i giallorossi costringono la Fiorentina a rintanarsi nella propria area ma l’assenza di un punto di riferimento avanzato è evidente e sembra interminabile la sequenza di calci d’angolo battuti dalla Roma e prontamente ribattuti dalla difesa viola.

Se Osvaldo non fosse in punizione e Totti in panchina probabilmente avrebbero fatto comodo in queste situazioni. Lucho però è di diversa opinione.

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ARRIVA IL RADDOPPIO VIOLA – La sterile spinta di Bojan e compagni lascia sguarnita la difesa ed al 44′ Gamberini sovrasta di testa Heinze e insacca alle spalle di Stekelenburg. Il raddoppio è un macigno che tramortisce i giallorossi.
TROPPO BRUTTO PER ESSERE VERO – La ripresa è ancora peggio, Bojan è assente, Lamela non pervenuto e quando Gago riceve il secondo giallo, lasciando i compagni in 9, la partita è veramente chiusa.
Ma non è finita, la Fiorentina ha voglia di rivalsa su un campionato fino ad ora molto scadente ed il terzo sigillo arriva nel modo più brutto possibile. Bojan d’istinto si sostituisce a Stekelenburg parando un tiro sulla linea di porta. Rosso diretto e Roma in otto. Finisce con le grida di Delio Rossi che chiede di non infierire, forse ancora più umiliante del risultato stesso.

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IL DOPOPARTITA – Nonostante le dichiarazioni di facciata di Baldini che predica tempo e di Luis Enrique che a domanda diretta: “sente ancora la fiducia della società” risponde con un secco “si!” sembra che per l’asturiano il tempo stia per scadere e che il nome del probabile successore sia già stato individuato. Si tratta di Carletto Ancelotti, unico vero grande allenatore attualmente libero e già accostato alla Roma durante l’estate.

UN MESE DI TEMPO – Per Lucho le ultime speranze di continuare il “progetto Roma” sono legate alle prossime due partite, contro la Juventus capolista e contro il Napoli dei quattro tenori, nelle quali la vittoria è l’unico risultato ammesso.

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Secondo le ultimissime indiscrezioni, confermate dallo stesso allenatore ex Milan con la frase: “Totti? E’ un giocatore che forse allenerò”, se lo spagnolo riuscirà ad ottenere dei risultati importanti la fiducia verrà confermata, altrimenti arriverà l’esonero prima del classico panettone.

LA CONTESTAZIONE DEI TIFOSI – Ma la giornata horribilis per i giallorossi non è finita al triplice fischio finale. Al rientro alla stazione Termini verso le 20.00 ad aspettarli c’erano una trentina di tifosi giallorossi inferociti; presi di mira tutti i giocatori della rosa (ad eccezione di Francesco Totti) ed in modo particolare il tecnico spagnolo al quale è stato “suggerito” di dimettersi. Stesso suggerimento al presidente Thomas DiBenedetto che probabilmente ora ha avuto il primo vero assaggio della tradizionale e rinomata pazienza dei tifosi giallorossi.

Photo Credits | Getty Images

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