Adriano in partenza per il Brasile: arrivederci o addio?

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E’ destinato a diventare l’ennesimo tormentone in casa Inter, non il primo che lo riguarda personalmente, forse l’ltimo, visto l’evolversi della situazione da giovedì ad oggi. Negli ultimi due gironi ci siamo occupati di lui tre o quattro volte e ciò dimostra quanto la vicenda sia spinosa e probabilmente senza via di uscita.

Naturalmente ci riferiamo al caso-Adriano, perché di caso si tratta, specie dopo le ultime indiscrezioni che lo danno in partenza per il Brasile. Il suo aereo decollerà questa sera, con una settimana di anticipo rispetto a quanto previsto dal programma della società.

Ufficialmente è infortunato e non c’è dunque ragione che resti ad Appiano Gentile a far infermieria, ma gli altri acciaccati restano con la squadra e questo dovrebbe far riflettere sui rapporti venutisi a creare tra l’ex Imperatore e l’ambiente nerazzurro.

Il rientro è previsto per il 2 gennaio, alla ripresa degli allenamenti, ma c’è qualcuno tra voi pronto a scommettere che rivedremo il suo faccione triste da queste parti? Il permesso di partire in anticipo per le vacanze natalizie sembra l’ennesimo regalo di papà Moratti, pronto ad assecondare ogni desiderio del suo figlio prediletto, ma, a ben guardare, la decisone sembra forzata dalla necessità di evitare situazioni imbarazzanti per lui e per la società stessa.

A Rio De Janeiro Adriano dovrebbe incontrarsi con il suo procuratore, Gilmar Rinaldi, che ormai ha terminato le giustificazioni per coprire le “malefatte” del suo assistito e difficilmente riuscirà a rinsaldare i rapporti tra l’attaccante e l’Inter.

Obiettivo di Gilmar, da ora a gennaio, sarà quello di trovare un club europeo disposto a puntare sul brasiliano (che preferirebbe restare nel giro del calcio che conta), ma ad ora una soluzione conveniente appare piuttosto lontana. Molto più probabile che Adriano trovi estimatori nella sua terra d’origine, magari proprio nel San Paolo, che ha contrinuito alla sua pseudo-rinascita lo scorso inverno, o il Flamengo, suo vecchio club. Di una cosa siamo (quasi) certi: Milano non avrà più il suo Imperatore.

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