L’Italia di Lippi riparte dal 2-2

di Redazione Commenta

L’avventura del Lippi-bis riparte con un pareggio sudato e conquistato con grinta e determinazione, dopo un primo tempo (quasi) da dimenticare.

I ragazzi ce l’hanno messa tutta per regalare al mister un esordio simile a quello di quattro anni fa in Islanda, quando l’Italia tornò a casa con le ossa rotte ed una buona dose di critiche, per poi partire alla conquista del titolo mondiale. Se tanto mi dà tanto, vale la pena steccare la prima, specie se si tratta di un’amichevole dove il risultato conta solo per gli annali di calcio.

Questa può essere la spiegazione di un primo tempo in cui l’Italia è passata dalla possibilità di andare in vantaggio allo 0-2, che lasciava poche giustificazioni agli azzurri, se non, appunto, quella di carattere scaramantico. Ma l’Austria ha voluto partecipare alla festa di bentornato per Marcello Lippi ed ha contribuito in modo determinante alla confezione del regalo finale, prima mandando in gol Gilardino (di stomaco, su respinta di un difensore), poi con un’uscita sconsiderata di Ozcan, autore di un’autogol da cineteca del comico.


C’è da dire, comunque, che nel secondo tempo l’Italia ha giocato decisamente meglio, grazie a qualche aggiustamento in corsa (in questo Lippi è un maestro) ed all’entrata di Aquilani e Legrottaglie, che hanno dato maggiore sicurezza ai propri reparti. E così, mancato ormai il regalo dell’esordio bissato, gli azzurri hanno provato anche a vincere, sebbene occorra ammettere che il 3-2 forse sarebbe stato esagerato.

Nel complesso non si può parlare di gara deludente. D’accordo, l’Austria era alla nostra portata e non ci aspettavamo certo di vedere l’Italia in affanno, ma alla fine il carattere è venuto fuori e qualcosa di buono si è visto. Del resto sin dall’inizio si era capito che il centrocampo non poteva supportare le tre punte e che la difesa, orfana di diversi titolari, manca di intesa, ma alla fine è stata trovata la giusta quadratura ed ha ragione Lippi nel dirsi soddisfatto della prima uscita stagionale.

In fondo quella contro l’Austria era solo un’amichevole ed il risultato lascia il tempo che trova. Tra quindici giorni si comincerà a fare sul serio ed è in quel momento che dovremo dimostrare di essere i Campioni del Mondo, ricordando che la fortuna non passa due volte sulla stessa strada e che non tutte le squadre hanno in porta un fenomeno come Ozcan.

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