Calcio e donne: Ujfalusi lascia la nazionale

di Redazione Commenta

Che i giocatori siano dei viziosi non lo scopriamo certo oggi, ma che per un vizietto qualcuno decida addirittura di abbandonare la nazionale ci sembra davvero esagerato. E’ la storia di una vecchia conoscenza del calcio italiano, Tomas Ujfalusi, noto da queste parti per aver vestito la maglia della Fiorentina.

Ora il difensore difende i colori dell’Atletico Madrid, ma la vicenda che andiamo a raccontarvi riguarda le sue “prestazioni” in nazionale. Lo scorso mercoledì infatti la Repubblica Ceca era impegnata in una gara di qualificazione verso il mondiale sudafricano. Una gara particolarmente sentita, visto che l’avversario di turno era la Slovacchia (un tempo le due nazioni giocavano sotto lo stessa bandiera), poi uscita vincente dal confronto.

Colpa di Ujfalusi? No, ci mancherebbe. Ma i media non hanno digerito il dopo-partita del difensore, beccato in un ristorante in compagnia di alcune note prostitute.

Una situazione che ha scandalizzato l’opinione pubblica, al punto che il difensore (tra l’altro anche capitano della Repubblica Ceca) ha deciso di abbandonare la nazionale, motivando poi la sua presa di posizione:

Smetto di giocare in Nazionale per la situazione attuale della Federazione e per quello che riportano i media. Questo è il risultato della situazione che si è creata dopo le ultime gare di qualificazione per il Mondiale.

Ad onor del vero, occorre ricordare che Ujfalusi non era il solo calciatore presente all’allegra festicciola, essendo accompagnato da diversi compagni di squadra come l’attaccante del Galatasaray Milan Baros, il centrocampista del West-Ham Radoslav Kovac, Martin Fenin del Francoforte, Marek Matejovsky del Reading e Vaclav Sverkos del Sochaux. Ma mentre gli altri continueranno a vestire la maglia della nazionale, lui ha preferito chiuderla qui, ancor prima di sapere se la Repubblica Ceca riuscirà o meno a qualificarsi per il Mondiale 2010 (per ora è quarta dietro a Irlanda del Nord, Slovacchia e Polonia). Beh, se i brasiliani si comportassero allo stesso modo, Dunga avrebbe dei grossi problemi di formazione…

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