Sorteggi sedicesimi Europa League 2012: i pericoli per le italiane

di Redazione 1

Lazio e Udinese sono riuscite nell’impresa di qualificarsi in due gironi non proprio facilissimi, ma ora viene il brutto. Se molte delle favorite sono uscite anzitempo dalla competizione, adesso saranno sostituite a dovere dai club “retrocessi” dalla Champions League, e dunque non sarà affatto semplice per le italiane il prossimo turno, visto che sono arrivate seconde e di conseguenza sono state inserite nel gruppo delle non teste di serie.

Le due italiane hanno come unica restrizione la possibilità di non incontrare le squadre del loro stesso girone, quindi Sporting per la Lazio e Atletico Madrid per l’Udinese. Ma tutte le altre sì. Per questo il pericolo principale si chiama Manchester, sia City che United, con la squadra di Mancini clamorosamente eliminata proprio dal Napoli, contro cui l’unico vantaggio potrebbe essere la sottovalutazione del rischio di una competizione considerata inferiore, che potrebbe far scegliere il tecnico italiano (e magari anche Ferguson) di mandare in campo una squadra B. Ma si tratta sempre di rischi remoti.

A parte i due squadroni inglesi, c’è anche il pericolo Valencia, mentre non sono di certo clienti facili l’Atletico Bilbao, lo Schalke 04 (che magari si potrebbe incontrare in uno dei suoi periodi di calo), o l’Atletico Madrid, ma solo per la Lazio. Le italiane invece devono sperare che l’urna svizzera possa accoppiarle con club sulla carta un po’ più semplici come PAOK Salonicco, Standard Liegi, Brugges o Twente, mentre a rischio sono anche PSV Eindhoven, Sporting Lisbona (solo per l’Udinese), Besiktas, Metalist, Anderlecht e Olympiakos, considerate una via di mezzo pericolosa ma alla portata delle nostre squadre.

Incomprensibile invece la scelta dell’Uefa di inserire club gloriosi come l’Ajax o il Porto, detentore del trofeo, nel secondo gruppo. L’appuntamento è tra poche ore, quando alle 13 ci saranno i sorteggi e Calciopro sarà qui a raccontarveli, insieme a quelli di Champions.

Photo Credits | Getty Images

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