Che fine ha fatto Marcel Desailly?

di Redazione Commenta

E’ stato uno dei centrocampisti più controversi della storia. A partire dal nome, dato che non si chiamava all’anagrafe così come lo conosciamo noi, ma Odonkey Abbey, assunse il nome francese dopo la sua naturalizzazione. Ma al contempo è anche uno dei centrocampisti più forti di tutti i tempi. Rientra nei 100 calciatori più forti di sempre, classifica stilata nientemeno che da Pelè, ed è stato uno dei fautori di quella Francia spaziale di 10 anni fa, in grado di vincere coppa del mondo, europeo e due Confederations Cup di fila.

Di lui ci ricordiamo i grandi momenti passati al Milan, ma anche gli ottimi 6 anni in cui ha militato nel Chelsea. Poi di lui si sono perse le tracce. Possibile che un così forte calciatore sia scomparso nel nulla?

In un certo senso sì. Dopo che nel 2004 lasciò i Blues, si trasferì nell’Al-Gharafa, un club del Qatar, campionato in cui molti ex grandi campioni vanno a terminare la carriera, tentando di tirar su quanti più soldi possibile. Lì ci rimase solo una stagione, dato che poi si trasferì in un’altra squadra dello stesso campionato, il Qatar SC. Ma oramai stava diventando troppo vecchio anche per quei campionati semi-dilettantistici, e a 38 anni decise di ritirarsi. La data non fu scelta a caso. Infatti dopo il 2005 cominciò a collaborare con la tv francese e la britannica BBC per commentare le partite. Nel 2006 c’erano i Mondiali, e così appena un mese prima Marcel Desailly annunciò il suo ritiro, in maniera tale da potersi dedicare tutto il tempo alla carriera da commentatore.

Passato l’evento, Desailly si è chiesto cosa fare da grande, e la federazione ghanese lo tentò offrendogli la panchina della nazionale. Lui rifiutò, e pochi mesi dopo fu il Milan a fargli una proposta molto allettante: fare da osservatore per l’Africa, così come già sperimentato per Leonardo in Brasile e per altri ex calciatori nelle nazioni di origine. Lui accettò, e adesso ha un doppio lavoro: osservatore e commentatore sportivo (oltre ad essere ambasciatore Unicef per il Ghana). Dove trovi il tempo per fare entrambe le cose è un mistero, ma lui è sempre stato uno abbastanza enigmatico.

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