Euro 2012, gli europei di Twitter e dei social

di Redazione 1

Facebook e Twitter hanno cambiato il modo in cui milioni di persone seguono il calcio. Questa edizione 2012 dei Campionati Europei in Polonia e Ucraina consacra una tendenza già evidente e mostra che agli italiani, popolo di allenatori, piace poter dire la propria in diretta dallo stadio o dal divano sicuri che qualcuno, fra gli amici o i followers, li sta leggendo.
Su Twitter si alternano hashtag dedicati come quello, generale, di #Euro2012, o quelli promossi dai brand, come ad esempio #Europeroni.

L’importanza dei social network, e in questo caso Twitter in primis, nella fruizione del calcio, è evidente a tutti. E se in occasione di Euro 2008 e dei mondiali in Sudafrica 2012 era già già chiaro il nuovo ruolo della Rete, sono questi Europei 2012 a dimostrarne a pieno le potenzialità.

Su Twitter si moltiplicano gli account dei calciatori che partecipano alla manifestazione, tanto che alla vigilia dell’Europeo alcuni allenatori (come Del Bosque) hanno addirittura tentato di minimizzare i “leak” vietando Facebook e Twitter ai propri giocatori. Misure drastiche che non sono affatto andate in porto, nonostante permanga un generale invito alla prudenza da parte degli addetti alla comunicazione delle nazionali.

#Europeroni

E sempre su Twitter sono partite campagne dedicate che riscuotono un buon seguito, come quella promossa da Birra Peroni.
La Peroni ha un legame particolare con la Nazionale e con il calcio (di certo non vi sarà sfuggito il simpatico spot sul “gusto della domenica”) non fosse altro perché è da sempre storico complemento (in versione “familiare ghiacciata”) della fantozziana frittatona di cipolle e del rutto libero.
Un aneddoto cinematografico che è stato proprio protagonista di uno scambio Peroni-TrioMedusa su Twitter.

L’hashtag di Peroni (il brand con il nome più facilmente “rielaborabile” d’Italia) è #Europeroni e il team social della birra segue minuto per minuto tutte le partite, commentando e scambiando opinioni con i follower secondo uno schema collaudato di promozione “inclusiva” e interattiva che ben si sposa con il social network da 140 caratteri.

Apps per Euro 2012

I social network sarebbero nulla senza quei piccoli strumenti ubiqui, gli smartphone, che ci permettono di seguire ed aggiornare profili e account da dovunque ci si trovi.
Strumenti che con qualche app dedicata (come quelle con cui è possibile seguire Euro 2012) avrebbero evitato al Ragionier Fantozzi il mitico cazzottone in faccia attraverso la finestra. Costretto ad abbandonare proprio la Peroni ghiacciata e il famigerato frittatone di cipolle per la visione di un film cecoslovacco, ma con sottotitoli in tedesco, al ragioniere sarebbe bastato uno sguardo allo smartphone per sapere “chi ha fatto palo”. Una prospettiva più “connessa” ma che di certo non ci avrebbe fatto ridere molto meno.

La presenza di molte personalità del calcio su Twitter, oltre ad assicurare la mini-esplosione di qualche lieve polemica pre-Europeo, come quella relativa all’esclusione di Rio Ferdinand dalla selezione inglese, offre la possibilità ai tifosi di sentirsi più vicini, anche se solo virtualmente, ai propri idoli calcistici.

C’è chi ha provato a sfruttare questa presenza per offrire quel quid in più alla propria applicazione, come Tre Italia. L’app “Diretta Euro 2012” realizzata dall’operatore offre risultati live e dirette “testuali” delle partite, ma non può molto contro la concorrenza di RAI Euro 2012 che invece propone le partite direttamente in streaming su iPhone e iPad. Per bilanciare l’app di Tre punta proprio sui social, e offre una sezione “Vip Tweet” da cui si possono seguire gli account dei calciatori di riferimento dell’Europeo.

E gli spunti di certo non mancano. Basta uno sguardo ai trending topics, grazie ai quali nelle ultime ore scopriamo delle notti romantiche di Piquet e Shakira, o dell’endorsement di un gran numero di Star Twitter addicted alla nazionale inglese prima della sfida contro la Francia di lunedì scorso.

Una nuova forma di condivisione delle news ancora in evoluzione che tuttavia mostra i segni di una propria maturità e che per molti, non lo mettiamo in dubbio, sostituisce già il noioso brusio di telecronache insufficienti e integra una copertura giornalistica televisiva spesso ripetitiva.  Un giornalismo “invecchiato” per un Euro 2012 in cui la Rete più importante per i tifosi più accaniti non è solo quella difesa dal portiere della propria nazionale.

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