La Serie C corre anche sui social

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Parola-chiave: vicinanza

Neanche il Calcio è più quello di una volta, davanti all’unica TV presente nel paese o con gli amici al bar. La sua storia s’intreccia con quella dei mezzi di comunicazione, comprese le radioline che perdevano il segnale proprio sul più bello. E che per molto tempo è stata famiglia, a soffrire ed esultare insieme per 90 minuti. Oggi parliamo di occhi sul piccolo schermo e mani sullo smartphone, per vivere la stessa passione assieme a una famiglia più grande.

Come quella della Lega Pro che, con le sue 60 squadre, anima i Comuni d’Italia. E che, come ci informa Engage, ha appena “ingaggiato” l’agenzia di comunicazione e digital marketing I SAY per essere più vicina ai suoi 17 milioni di tifosi.

Il potere del multimediale

I social raggiungono un pubblico più vasto e più generazioni proprio perché diversi. Come formati, linguaggi, dinamiche e possibilità. Un ventaglio molto ampio di contenuti e forme, basate sull’immediatezza. Un diverso rapporto con il tempo e, soprattutto, con le emozioni.

Calcio e social: un binomio che ha cambiato le dinamiche dell’interazione e l’intensità del coinvolgimento. Insieme sulle pagine di Facebook, di Instagram o di TikTok – ed ecco che il Calcio si vive 365 giorni all’anno e non più solo la domenica o nelle sfide infrasettimanali.

Tifosi sempre e dovunque. Grazie anche ai professionisti di una comunicazione così fatta, in grado di mettere la complessa macchina delle piattaforme al servizio di una passione. Una volta, fatta di andata allo stadio o poster e figurine nella cameretta: ora, di immagini e parole dagli allenamenti, dalle partite e persino da momenti di vita sui profili social dei campioni preferiti.

Una svolta epocale

Lo Sport e la Comunicazione sono abituati a cambiamenti, anche profondi o repentini, che sembrano porre fine a un’epoca per dare inizio a un’altra. Con i social, siamo al passo successivo: a una diversa partecipazione, che vede i tifosi come produttori di contenuti. E che cambia il rapporto con gli atleti e le società, oggi in grado di rispondere in diretta. Anche con gesti nella vita reale, come quando alla letterina pubblica di un bambino segue il messaggio o la visita del suo giocatore più amato.

La digitalizzazione sta rivoluzionando il modo di vivere il Calcio, anche se il “popolo di allenatori” continuerà ad animare i bar. D’altronde, il lavoro del Social Media Strategist e Manager non è diverso da quello del Mister: valutazione delle condizioni e dei competitori, costruzione del gioco anche secondo le diverse caratteristiche degli atleti, coordinamento e nuova strategia – quando necessaria.

Le piattaforme hanno chiuso l’era della comunicazione unidirezionale per aprire quella delle conversazioni. E questo significa partire dall’ascolto – dei desideri, dei sentimenti e anche dei silenzi. Che sono diversi su ogni canale, tant’è che pubblicare lo stesso contenuto ovunque è come mandare la palla sulla traversa.

Arrivi e partenze, allenamenti e progetti, vittorie e sconfitte non sono più informazioni da cercare in edicola o aspettare in TV. Ma il nuovo significato dato dai social alla parola “tifoso” – cioè, di giocatore in più sul campo.

Non sappiamo se la prossima rivoluzione sarà davvero quella del metaverso. O come le innovazioni delle piattaforme potranno ancora cambiare il Calcio. Fino ad allora, teniamoci connessi: appuntamento sui social della Lega Pro!

 

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