Palermo, Bertolo ubriaco aggredisce la polizia

di Redazione Commenta

È stata una vera e propria notte brava quella di cui è stato protagonista Nicolas Bertolo a Palermo, il 26enne centrocampista argentino dei rosanero, fermato dagli agenti per guida in stato di ubriachezza contro i quali sembra avrebbe tentato persino un’aggressione. Al giocatore è stata ritirata la patente, mentre il Palermo attende di capire con certezza cosa è successo per prendere eventuali provvedimenti nei suoi confronti.

IL FATTO – Andando a ricapitolare un po’ quanto successo, sembra che Bertolo fosse alla guida della sua BMW X6 al centro di Palermo. Intercettato dagli agenti mentre percorreva a zig-zag Corso Vittorio Emanuele, una delle vie storiche del capoluogo siciliano, il calciatore avrebbe accelerato nel tentativo di sfuggire al controllo, dirigendosi pericolosamente a contromano verso la zona della Cala. Da lì è partito un inseguimento terminato in Via Francesco Crispi, più o meno all’altezza di Via Principe di Belmonte. Gli agenti lo hanno subito sottoposto al test alcoolemico: in maniera prevedibile l’argentino è risultato positivo in ben due controlli, uno con punteggio 1,90 e l’altro con 1,70. Evidentemente in preda all’alcol, il calciatore sembra sia letteralmente impazzito, togliendosi la maglietta e minacciando le forze dell’ordine. L’auto è stata sequestrata e la patente di Bertolo ovviamente ritirata.

IL COMUNICATO DEL PALERMO – Venuta a conoscenza della questione, la società del Palermo ha subito espresso la propria opinione tramite un comunicato stampa diffuso sul sito ufficiale:

a Società rosanero comunica di avere appreso negli ultimi minuti quanto sarebbe accaduto nel corso di questa mattina al calciatore Nicolas Bertolo. L’U.S. Città di Palermo, una volta verificato quanto occorso al suo tesserato ed ascoltata la sua versione e quella degli organi competenti, deciderà eventuali provvedimenti.

Sembra inoltre che il calciatore non fosse solo in auto ma accompagnato anche da Vazquez, Varela e Garcia, comunque estranei ai fatti. Poco fa, il direttore sportivo Perinetti ai microfoni di Mediagol.it ha aggiunto un commento:

La società prenderà una posizione ufficiale dopo aver approfondito la questione. Sto rientrando ora a Palermo, così domani avremo modo di stabilire l’accaduto e il coinvolgimento dei soggetti interessati che non sono tutti chiarmente dello stesso livello.  Bisogna stigmatizzare questi eventi, sono stati comportamenti replorevoli, ma fino a che non conosco tutte le posizioni degli interessati e le loro versioni non metto nessuno davanti al plotone d´esecuzione. Si tratta di capire cosa è successo realmente – ha proseguito il dirigente rosanero – chi ha fatto cosa. Siamo solidali con le forze dell´ordine che sicuramente fanno il loro dovere, ma prima di dare giudizi e prendere decisioni definitive bisogna conoscere i fatti. Poi potremo farci un´opinione. Ne parleremo in società con gli interessati a cui deve essere concesso anche di parlare con noi. Certamente posso dire che siamo solidali con le forze dell´ordine che fanno il loro dovere e sono intervenuti in una situazione in cui non vanno fatte differenze. Domani incontrerò il giocatore, e avremo anche la loro versione, approfondiremo il tutto. Non mi sento di parlare senza aver interpellato i giocatori protagonisti dell´evento e aver conosciuto il problema sino in fondo. Siamo vicini alle forze dell´ordine, stigmatizzo l’episodio, faremo come società quello che servirà, però non sono stati condannati loro da un giudice, non possiamo farlo noi.

Photo credits | Getty Images

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