Serie B: Chievo promosso, retrocessioni già decise

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Finalmente ce l’ha fatta. Dopo un anno di Purgatorio, la favola del Chievo ritorna a far parlare di sè, di nuovo in serie A. Bastava un solo punto, e un punto è stato, e i veronesi sono matematicamente in serie A, visti i 4 punti di distacco dalla terza.

Nella penultima giornata del campionato di serie B si sono decise anche tutte e quattro le retrocessioni. Una volta tanto non ci saranno i play-out, lo spareggio tra quart’ultima e quint’ultima, dato che per regolamento questa partita non si può tenere se a dividere le due squadre ci sono 5 o più punti di distacco. E visti gli attuali 9, si può dire che con una giornata di anticipo Avellino, Spezia, Ravenna e Cesena sono retrocesse.


Ma andiamo con ordine. Il pomeriggio della prima partita della serie B alla domenica cominciava sotto i migliori auspici per i clivensi, che affrontavano un Grosseto già salvo, e forti di avere la squadra più attrezzata per la serie A. Il problema è che il suo attaccante prinicipe, Pellissier, è assente per infortunio, e il suo sostituto, Cossato, non è più quello di una volta. Fatto sta che a sorpresa i toscani partono subito all’attacco, e i gialloblù non colpiscono in contropiede perchè Cossato non punge, e quando ha l’opportunità di segnare, spreca malamente. Il Chievo si salva grazie ai legni, due volte colpiti dai grossetani, e come spesso succede nel calcio, gol sbagliato uguale gol subito, e Ciaramitaro a pochi minuti dalla fine del primo tempo si inventa uno strepitoso gol che porta il Chievo in vantaggio. Nella ripresa però il Grosseto non ci sta a salutare il proprio pubblico con una sconfitta, e riesce a pareggiare con Danilevicius su calcio di rigore. Finisce 1-1 e festeggiano tutti, il Chievo perchè torna in A e il Grosseto per una splendida stagione appena conclusa.

La più accreditata a raggiungere il Chievo nella massima serie è il Bologna, che fatica tantissimo sul campo del Mantova. La prima frazione di gioco si chiude sullo 0-0 e senza grosse occasioni da rete, dato che i rossoblù sono troppo timorosi di subire il gol in contropiede, e i mantovani non ne vogliono sapere di uscire dalla propria area. Ma con le bocche da fuoco che si ritrova il Bologna, prima o poi il gol doveva arrivare, e puntualmente arriva a metà della ripresa, con Fava che segna il suo secondo gol della stagione, ma sicuramente più importante di tutti quelli segnati dai suoi compagni, perchè permette di superare il Lecce che momentaneamente si era portato in seconda posizione, e dà una speranza enorme di agganciare la promozione diretta agli emiliani.

Il Lecce, dal canto suo, si sta ancora mangiando le mani per la sconfitta di sabato scorso nel derby, perchè se non fosse stato per quella partita, il girone di ritorno sarebbe stato perfetto. Ma soprattutto la partenza a razzo in questa partita (due gol in 11 minuti) sarebbe servita a qualcosa. Invece il Messina fa da sparring partner (rialza la testa solo nel finale di primo tempo con Biancolino, per poi riabbassarla nella ripresa), e il 3-1 finale serve solo per consolidare il terzo posto, che in ottica play-offs è un buon vantaggio. Terzo posto arrivato anche grazie alla contemporanea debacle dell’Albinoleffe, che affrontava in casa il Rimini che aveva ancora una minima speranza di rientrare in corsa per la A. I bergamaschi attaccano tutta la partita, ma senza rendersi pericolosi, mentre i romagnoli giocano in contropiede e segnano ad ogni tiro in porta. Lo 0-4 finale consiglia all’Albinoleffe di preparare i play-offs senza pensare alla prossima partita, mentre al Rimini fa rimpiangere l’errore di essersi svegliato troppo tardi in questo campionato.

Per il resto fanno punti anche Brescia, che in ottica play-offs ritrova Caracciolo, autore di due gol e finalmente in forma, e il Pisa, che riprende a vincere, evento rarissimo in questo girone di ritorno, strappando un 1-0 tirato per i capelli allo Spezia già retrocesso.

Delle ultime 4 squadre invece solo il Cesena riesce ad ottenere un punto, peraltro inultile, sprecando il doppio vantaggio contro il Piacenza, mentre Spezia, Ravenna e Avellino perdono tutte, a sorpresa le ultime due: il Ravenna che stava risalendo la classifica negli ultimi mesi, che non ha potuto niente contro lo strapotere di Zampagna, e l’Avellino, unica delle quattro a poter sperare nei play-out, che anzichè fare la partita della vita a Bari, disputa una delle gare più imbarazzanti del torneo, quasi senza essere pericoloso (se non nel finale) e perdendo meritatamente partita e serie B.

E intanto il Treviso ringrazia. Ea difficile la trasferta di Trieste, dove sono caduti in tanti, ma il derby i cugini hanno preferito lasciarglielo vincere, facendo salvare una squadra che, almeno fino ad un mese fa, se non era ultima lo doveva solo grazie alla scarsità delle avversarie. E invece la quarta vittoria consecutiva, insieme alla sconfitta dell’Avellino, regala un altro anno di permanenza in B alla squadra di Pillon, che per come era stata costruita, avrebbe meritato posizioni molto più alte di quella attuale.

Oltre al Treviso, si salvano matematicamente anche il Vicenza, come detto, grazie alla rete di Zampagna contro il Ravenna, e il Modena, finalmente tornato quello del girone d’andata, che saluta il proprio pubblico con un 2-1 sull’Ascoli, che di questi tempi è proprio un osso duro.

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