Miccoli, parole pesanti su Falcone, ed ora rischia la radiazione

di Redazione 1

Fabrizio Miccoli è sempre stato criticato per le sue amicizie poco confacenti con il ruolo che ricopre. Nonostante sia il capitano di una squadra “delicata” come il Palermo, abbia giocato nelle partite del cuore e sia da esempio per migliaia di giovani, calciatori e non, non ha mai nascosto alcune frequentazioni con persone poco raccomandabili come un figlio di un boss della mafia siciliana. Nulla di compromettente, sono tanti i calciatori che hanno cattive amicizie. Se non fosse che questa amicizia sembra averlo coinvolto un po’ troppo.

La bomba è scoppiata ieri: la posizione di Miccoli, che fino a ieri era semplicemente un testimone in alcuni processi contro presunti mafiosi, ora è diventato indagato. Secondo quanto riporta Repubblica, i reati contestati all’ormai ex numero 10 del Palermo sarebbero accesso abusivo al sistema informatico realizzato con la complicità di un gestore di un negozio di telefonia che gli avrebbe consegnato 4 schede sim intestate a suoi ignari clienti; ma soprattutto gli viene contestato il reato di tentata estorsione e concorso in estorsione per essersi servito del famoso figlio del boss per recuperare, con metodi intimidatori, alcune somme di denaro che i gestori di un locale di Isola delle Femmine gli dovevano.

QUEL FANGO DI FALCONE – Questo il lato legale. Poi c’è quello morale che, se vogliamo, dà ancora più fastidio. Essendo indagato, il telefonino di Miccoli è stato messo sotto intercettazione, e durante le registrazioni si sente il Romario del Salento inveire contro il giudice Falcone, ucciso dalla mafia negli anni ’90, definendolo “quel fango di Falcone” e con altri epiteti poco piacevoli. La situazione imbarazzante ha travolto anche la società e così Zamparini, che già aveva detto che non si sarebbe potuto permettere lo stipendio di Miccoli in Serie B, ha detto chiaramente che il calciatore farebbe bene a lasciare Palermo, ha ordinato di eliminare la sua foto e tutti i riferimenti dal sito del Palermo Calcio, ed ora anche la Figc ha aperto un’inchiesta per appurare se ci sono davvero responsabilità da parte del calciatore. Se queste vicende fossero accertate, non basterebbe la squalifica (anche perché non c’è un reato sportivo). L’unico provvedimento possibile potrebbe essere la radiazione dal calcio italiano.

Photo Credits | Getty Images

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