Lubos Michel, dal fischietto alla dirigenza

di Redazione 1

Di solito quando un calciatore smette di giocare finisce in qualche club a fare il dirigente o l’allenatore. Quando smette un arbitro, Collina e pochi altri a parte, di solito si ritorna a fare il mestiere che si faceva già prima, ma a tempo pieno, abbandonando per sempre il mondo del calcio.

Non sarà così per Lubos Michel, ex arbitro slovacco di 40 anni, che si occuperà del club ucraino dello Shaktar Donetsk, un evento più unico che raro, dato che non si era mai visto un ex arbitro fare da dirigente ad un club che magari fino a qualche mese fa aveva anche penalizzato durante una partita.

E invece questa novità capita all’ex fischietto, uno tra i più famosi a livello mondiale dato che è stato internazionale per 9 anni, arbitrando numerose gare di Champions delle italiane (ma non solo, visto che ha diretto la finale di Champions dello scorso anno) e sempre presente anche durante le Olimpiadi, gli Europei e i Mondiali (di cui ricordiamo la direzione proprio l’estate scorsa in Francia-Italia). Il ritiro è stato prematuro, visto che per limiti di età avrebbe potuto continuare ancora per un paio d’anni ed era anche stato già designato per il prossimo Mondiale in Sudafrica, ma problemi seri al tendine d’Achille lo hanno costretto ad appendere il fischietto al chiodo.

Il curriculum di tutto rispetto che Michel ha, si spera non sia il vero motivo per cui ora si ritrova a fare il dirigente dello Shaktar. E’ stato assunto ufficialmente perchè in grado di parlare 5 lingue diverse in maniera corrente, ma soprattutto per le sue amicizie sparse in tutto il mondo di cui lui stesso se ne vanta spesso. Il pericolo è che quando il suo Shaktar in futuro disputerà qualche gara internazionale, potrà partire una telefonata al direttore di gara da parte del suo “amicone” Michel, facendo ritornare vecchi spettri in stile Calciopoli che il mondo vuole al più presto scacciare. Vedremo, per adesso gli auguriamo buon lavoro, e che tutto fili liscio come l’olio, da un ex arbitro severo come lui non ci aspettiamo favoritismi.

Commenti (1)

  1. Premesso che cmq sono abbastanza contento per michel;volevo precisare una cosa a colui che ha scritto questo articolo,perchè secondo me ha detto una cosa errata,in quanto moltissimi degli arbitri che appendono in fischietto al chiodo poi nono tornano al loro lavoro comune,anzi spesso e volentieri assumono incarichi dirigenziali presso le associazioni nazionali di appartenenza, è più raro vedere arbitri che lasciano tutto.Questo te lo posso assicurare perchè essendo nel mondo arbitrzle ne veco tanti di ex arbitri che ora lavorano per l’associazione

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