Adriano – Ronaldinho: le due facce di Milano

di Redazione 1

Sono giovani, ricchi, forti e belli (vabbè non esageriamo) e con tanta voglia di godersi la bella vita. E poi, particolare non trascurabile, sono brasiliani e quando sentono odore di festa, non riescono proprio a resistere e spesso finiscono per mettersi nei guai.

Loro sono Adriano e Ronaldinho, brasiliani trapiantati a Milano, dove stanno facendo le fortune (non sempre a dire il vero) di Inter e Milan. Avversari in campo, divisi dal colore delle maglie, ma abbastanza amici da concedersi qualche ora di divertimento in compagnia a ritmo di hip hop.

E’ successo la scorsa domenica, dopo le prestazioni non proprio entusiasmanti offerte nelle rispettive gare di campionato (per il milanista c’è l’attenuante dell’infortunio, ma questa è un’altra storia). Sta di fatto che i due hanno fatto bisboccia insieme fino alle prime luci dell’alba, provocando reazioni totalmente diverse da parte degli allenatori. Ma andiamo per ordine.

Era da poco passata la mezzanotte, quando Ronaldinho e Adriano si sono presentati al Luminal, una discoteca milanese, nota per essere un ritrovo degli amanti dell’hip hop. Una serata tranquilla, trascorsa in un privée del locale in compagnia di una decina di amici e di Mohamed Sissoko, frequentatore abituale dellla discoteca. E poi risate, chiacchiere, qualche passo di danza e, immaginiamo, qualche bicchierino… Il tutto fino alle 3 del mattino, quando i due si sono divisi: il rossonero ha preferito tornare a casa, mentre l’interista ha fatto sosta all’Hollywood per un’altra ora abbondante.

Questo il racconto della serata, per quanto ci dato sapere, ma come l’hanno presa i rispettivi allenatori? Già da ieri si mormorava che Adriano fosse nelle mire di Mourinho, sia per la serata in discoteca che per la prestazione non proprio esaltante di domenica contro il Genoa, ma la punizione è arrivata solo oggi, dopo che il brasiliano si è presentato in leggero ritardo all’appuntamento con la squadra: niente allenamento e niente trasferta Firenze!

Discorso diverso per Ronaldinho, un po’ perché infortunato, un po’ perché Ancelotti non è Mourinho e quando gli fanno notare che il Gaucho ha trascorso la notte in discoteca, la butta sul ridere:

E’ tornato tardi? Quando? Che ora ha fatto? Gli avevo dato il permesso fino alle 5, quindi se è tornato alle quattro meglio ancora. La domenica può fare quello che vuole, non sono il suo tutor. Se è tornato alle 4 si vede che non si è trovato bene.

Diversi modi di intendere il calcio. Così è, se vi pare.

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