Nel tormentone-Gascoigne arriva anche mamma Carol

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La vicenda Gascoigne si arricchisce di un nuovo capitolo. Al centro del caso c’è ancora il famoso documentario mandato in onda da Channel 4 lo scorso lunedì. All’ex stella del calcio inglese è stato impedito di godersi lo spettacolo, ma nessuno è riuscito a tenere lontana dalla tv mamma Carol, che non ha certo reagito nel migliore dei modi alla visione delle immagini.

Guardava lo show attraverso le lacrime e, se già era abbastanza duro per lei che il bizzarro comportamento di Paul venisse mostrato a tutti, il peggio è stato vedere il nipote disconoscere il padre, ovvero suo figlio. Carol era così disperata che piangeva più che parlare e dev’essere stato davvero penoso per lei vedere quanto Paul sia malato.

Questa la rivelazione di un’amica di famiglia di fronte ai taccuini dei tabloid inglesi. Ci sarebbe da capire se l’amica sia veramente tale, visto che alla prima occasione ha spifferato tutto alla stampa, ma questo è un altro discorso.

Resta il dolore e l’impotenza di una madre di fronte alle disgrazie del proprio figlio, accusato pubblicamente di essere un violento (l’ex moglie ha dichiarato in più passaggi di essere stata presa a botte da marito ubriaco) e messo alla mercé delle critiche dell’opinione pubblica.

Intanto il documentario ha fatto molto discutere in terra inglese e non sono mancate le reazioni di quanti hanno avuto a che fare con Gazza nel periodo d’oro della sua carriera. Il primo a farsi avanti è Graham Taylor, ex ct della nazionale inglese:

Temo di svegliarmi un giorno e di sentire che Paul Gascoigne è stato trovato morto da qualche parte. Ho visto il programma e penso che le parole di Regan, seppur forti, siano le stesse che pensiamo noi adulti, ma che non abbiamo il coraggio di dire. Adoro Gazza, è impossibile non volergli bene, ma non è stato capace di crescere. E’ indubbio che sia stato un campione, anzi è stato il primo esempio di genio del pallone, ma arriva un momento in cui non vai più bene per il calcio e tutto crolla.

Parole d solidarietà anche da parte di Jamie Redknapp, suo collega in nazionale:

Il documentario che ho visto non mi ha detto nulla che già non sapessi. Mi è sembrato, piuttosto, l’ennesimo colpo basso dato a una persona che non si può difendere. A questo punto mi chiedo quanti altri colpi Gazza possa ricevere, visto che è così fragile e vulnerabile. Non è stata davvero una visione piacevole. Quand’era il miglior giocatore del paese, quand’era un eroe ovunque andasse, Gascoigne è sempre stato generoso con tutti quanti, ma adesso chi sarà generoso con lui?

La famiglia no di certo…

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