L’Olimpiade delle polemiche

di Redazione Commenta

Tutto cominciò con il caso- Messi & Co., strattonati da una parte e dall’altra in una specie di ping pong tra i club di appartenenza e le proprie Federazioni. Alla fine hanno vinto i club, vedendosi dar ragione dal tribunale sportivo di Losanna, ma più ancora hanno vinto i calciatori, lasciati liberi di rappresentare i propri Paesi nella manifestazione sportiva per eccellenza. Una polemica infinita, dunque, ma non è l’unica che ha accompagnato il dorato mondo del calcio sulla via di Pechino.

Ne sa qualcosa l’Italia, maestra in questo tipo di situazioni, in cui basta un nonnulla per creare un vero affare di stato. Torniamo a qualche mese fa, quando Casiraghi si trovava a dover metter su una squadra da portare in Cina, per difendere (e forse migliorare) il terzo posto conquistato ad Atene nel 2004.

Nessun caso Messi dalle nostre parti, visto che i club hanno lasciato partire i propri gioiellini senza opporre resistenza alcuna, ma il problema si è posto al momento di scegliere i fuoriquota. Chi portare?


Escluso pensare ai giocatori di Juventus e Fiorentina, impegnate nei preliminari di Chamions League; non parliamo poi di quelli del Milan, visto che Galliani ha posto il veto a tutte le latitudini (nemmeno Kakà è stato lasciato libero di rispondere ad una eventuale convocazione); l’Inter ha una rosa composta per lo più da stranieri, quindi il problema non si è proprio posto; la Roma avrebbe potuto mandare qualcuno, ma i migliori giocano in nazionale ed i nazionali non si toccano…

Insomma, alla fine della fiera la lista di Casiraghi si è accorciata al punto da decidere di portare un solo Over 23, Tommaso Rocchi, attaccante della Lazio. Il ct ha incassato, senza nemmeno provare ad insistere per avere le sue ragioni e senza creare inutili polemiche che non avrebbero fatto il bene della nazionale alla vigilia dei giochi olimpici. Ma non è bastato. Capita infatti che prima ancora che ci sia il calcio d’avvio, Rocchi si faccia male e, solo dopo aver giocato una gara determinante, scopra di dover restare fuori dai campi per 3-4 settimane. E figuriamoci se Lotito coglieva l’occasione per starsene zitto. La furia della Lazio si è scatenata sulla Federazione, creando polemiche a non finire.

E non basta, perché l’Italia è stata anche al centro di un’altra serie di critiche, accusata di aver rinunciato a giocare la gara contro il Camerun, favorendo così gli africani e decretando l’eliminazione della Corea del Sud. Sarà finita qui? Speriamo, ma a leggere le notizie provenienti da Pechino nelle ultime ore sembra proprio che l’Italia non riesca a trovar pace.

Stavolta a conquistare la ribalta è Nocerino, che in un’intervista ha ammesso candidamente di non essere stato toccato dal camerunense Mandjeck, poi espulso. Ora il capitano è a rischio squalifica e c’è da sperare che la sua assenza non si faccia sentire troppo nella gara contro il Belgio, altrimenti le polemiche continueranno per i prossimi quattro anni.

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