Ivano Bordon: portiere di ghiaccio

di Redazione 5

Gli piaceva essere chiamato “pallottola”, così come lo aveva soprannominato Sandro Mazzola, dopo averlo visto schizzare da una palo all’altro della porta con velocità impressionante, ma Ivano Bordon era famoso soprattutto per l’atteggiamento glaciale con cui affrontava le gare, tanto da meritarsi il titolo di “portiere di ghiaccio”.

Una vita quasi interamente dedicata al calcio, soprattutto a difesa della porta dell’Inter, dove giocò per 13 stagioni, conquistando due scudetti e due Coppe Italia. Di lui si ricorda una gara in particolare, una di quelle partite storiche a noi tanto care, che avremo modo di raccontare più in là, in un articolo a parte.

Per ora accontentatevi di conoscerne l’epilogo, con un giovanissimo Ivano Bordon (20 anni appena), che prendeva il posto di Lido Vieri e regalava la qualificazione al terzo turno di Coppa dei Campioni alla squadra nerazzurra. Quella sera il ragazzino davanti ad ottantamila spettatori riuscì a parare di tutto e di più, concedendosi anche il lusso di respingere un calcio di rigore a Hevcknes, e guadagnandosi meritatamente il titolo di eroe della serata.


Con quella prestazione aveva offuscato il mito di Vieri, che si vide togliere anche il posto in campionato, nonostante avesse ancora molto da dare alla causa nerazzurra. Ma durante la carriera Bordon ha avuto modo di essere ripagato con la stessa moneta, soprattutto in nazionale, dove per una vita intera ha fatto da secondo a Dino Zoff, uno che non ti dava mai la possibilità di giocare.

E così da secondo portiere Ivano vinse la Coppa del Mondo nel 1982, non avendo mai la soddisfazione di giocare un solo minuto in tutta la manifestazione. Poco male, il titolo comunque è in bacheca e, dopo il ritiro di Zoff, ha potuto comunque scendere in campo con la maglia azzurra per 21 volte.

Portiere di grande reattività fisica, faceva dello slancio tra i pali la sua arma più efficace, migliorando poi negli anni anche nelle uscite.

Il suo tempo all’Inter finì con l’avvento di Walter Zenga, suo ammiratore sin dall’infanzia, ma Ivano Bordon lasciava la porta, sapendo che sarebbe stata in mani sicure.

Dopo il ritiro restò nel mondo del calcio, dedicandosi all’allenamento dei portieri, ruolo per il quale ha vinto il Premio Panchina d’Oro, dopo il Mondiale conquistato dagli azzurri in Germania.

Commenti (5)

  1. Il piu forte dei portieri che io abbia mai visto,
    UNICO L’EROE DI BERLINO.

  2. angelo dice:

    Il piu forte dei portieri che io abbia mai visto,
    UNICO L’EROE DI BERLINO.

  3. @ angelo:
    hai ragione

  4. Il calcio di rigore non lo parò ad Heynckes ma a Sieloff.
    Comunque grande portiere

  5. Il mio idolo.Da portiere di periferia mi ispiravo al grande Bordon. Ogni volta che lo vedevo giocare lo seguivo minuto per minuto.

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