Gol fantasma, tecnologia in vigore da dicembre

di Redazione Commenta

La spinosa questione del “Gol fantasma” potrebbe essere presto un brutto ricordo per il calcio. La FIFA ha infatti ufficialmente dato il via libera per l’utilizzo della Goal line technologies e ha dato dunque l’autorizzazione alle ditte GoalRef e Hawk-Eye di installare i loro prodotti negli stadi di tutto il mondo. Il debutto ufficiale dovrebbe avvenire al Mondiale per Club di dicembre. Ma vediamo di cosa si tratta.

ADDIO GOL FANTASMA – Si vuole eliminare definitivamente il problema sfruttando due tecnologie differenti realizzati da altrettante aziende, una britannica, l’altra danese. La Hawk Eye? è pronta a portare un sistema originariamente ideato per tennis e cricket e che consiste nell’installazione di ben 14 telecamere (7 dietro ogni porta) studiate per ricostruire l’esatta posizione della palla una volta varcata la linea. L’azienda danese, la Goal Ref, si occuperà invece dell’installazione di una tecnologia che trasmette un segnale all’orologio dell’arbitro non appena la sfera supera la linea. Merito delle dieci antenne montate nelle porte, insieme a tre microchip installati nel pallone. Il tutto avrà un costo da 150.000 a 250.000 dollari per ogni stadio.

TEST FIFA – La Federazione Internazionale ha spiegato di aver testato la tecnologia da ottobre 2011 allo scorso giugno, come scrive nel comunicato ufficiale diffuso oggi:

Tra ottobre 2011 e lo scorso giugno, i due sistemi hanno superato una serie di esami sia in laboratorio sia in campo, prima di essere testati in match simulati e anche in partite ufficiali.

I risultati sono stati ovviamente positivi in tutti i casi, ma adesso arriva la prova sul campo. Per questo la FIFA ha stabilito un’ispezione finale per il controllo della funzionalità condotta da un istituto indipendente: arrivato il “via libera” si procederà in maniera definitiva e il calcio abbraccerà finalmente come si deve la tecnologia abbandonando uno dei suoi limiti storici. Uno solo. Per i fuorigioco invece bisogna ancora trovare una soluzione.

Photo credits | Getty Images

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