Fifa: l’Inghilterra fornisce le prove della corruzione nell’assegnazione del Mondiale

di Redazione 1

Foto: AP/LaPresse

Ci sono le prove! A scoperchiare il vaso di Pandora è stata la commissione parlamentare britannica che ha voluto vederci chiaro su come mai una candidatura che in molti davano per vincente come quella inglese per il Mondiale del 2018 potesse prendere appena due voti. A fornire le prove sarebbe stato Lord David Triesman, presidente di England 2018, le cui parole fanno tremare la Fifa.

In particolare punta il dito contro due delegati africani, il vice-presidente della Fifa, Issa Hayatou e il presidente della Confederazione Africana (CAF), l’ivoriano Jacques Anouma, accusati di aver intascato 1,5 milioni di dollari per il loro voto, ed ha denunciato anche la richiesta da parte di altri 4 delegati (il presidente della confederazione dell’America del Nord e Centrale, quello della confederazione sudamericana, della federcalcio brasiliana, e della federazione thailandese) di aver chiesto bustarelle per un totale di 3 milioni di sterline per votare l’Inghilterra.

Ovviamente gli etici britannici hanno risposto di no, e così si sono ritrovati senza Mondiale. Tornano a galla anche le vecchie accuse che sono cadute del dimenticatoio, come la richiesta del delegato di Trinidad e Tobago di 4 milioni di dollari, apparentemente per costruire un impianto sportivo nel suo Paese e i 600 mila euro chiesti da Jack Warner, presidente Concacaf, per acquistare i diritti televisivi per Haiti per poter far vedere il Mondiale ai terremotati con i maxi-schermi, come se immaginasse sin da oggi che fra 7 anni la situazione sull’isola fosse ancora quella post-terremoto.

Tutta questa polemica sorge nel momento più delicato per Josep Blatter, che fa il bello e il cattivo tempo alla Fifa da 13 anni, e che fra poche settimane dovrà affrontare una nuova tornata elettorale. Ovviamente lui si è dichiarato estraneo alla vicenda ed ha assicurato che avvierà delle indagini, ma siccome di brogli se ne parla da mesi, e non è stata presa alcuna precauzione, questa volta, per la prima volta dal ’98, la candidatura di Blatter potrebbe essere messa in pericolo.

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