Vastic fa sperare ancora l’Austria, ma il rigore l’ha visto solo l’arbitro

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Si è appena conclusa una delle partite più strane dell’Europeo, ma anche della storia del calcio. Non credo si siano mai visti una quantità di gol sbagliati come questa sera. Si affrontavano due delle squadre meno dotate tecnicamente del torneo, ma con un cuore grande, messo per intero sul campo, in cui, col passare dei minuti, il destino delle due formazioni continuava a cambiare. Finale 1-1. Non risolve i problemi di nessuno, visto che la qualificazione sembra lo stesso un miraggio, ma permetterà ai contendenti di arrivare sereni all’ultima gara.

Nel pomeriggio invece la Germania, favorita per la vittoria alla vigilia, crolla contro una Croazia tatticamente perfetta, sia dal punto di vista del gioco che da quello dei nervi. Finisce 2-1 per la formazione di Bilic, ma soprattutto con i tedeschi in 10 che più volte hanno rischiato di rimanere in 9, dato che Ballack ha più volte sfiorato il cartellino rosso.


Ma cominciamo da questa sera. Le due squadre erano consapevoli che chi perdeva era fuori, e quindi sarebbe stato facile aspettarsi una gara noiosa, in cui si pensava più a non prenderle che a segnare. E invece Hickerseberger allestisce una formazione niente male, molto spregiudicata e combattiva, che mette subito le cose in chiaro: la squadra di casa non può uscire subito dall’Europeo. Partono forte quindi gli austriaci, e grazie ad una difesa colpevolmente assente della Polonia, si presentano per 3 volte nel giro di 5 minuti a tu per tu con Boruc. Prima Harnik calcia a lato un tiro che era più facile da segnare che da sbagliare, dopo due minuti tira dal limite dell’area piccola addosso a Boruc, e infine Leitgeb si fa respingere una conclusione da pochi passi sempre dal portiere del Celtic. Anche i polacchi sono colpevoli di sbagliar tanto, ma alla fine, sull’ennesimo errore dei padroni di casa, stavolta in difesa, Guerreiro riesce a segnare il gol dell’1-0 appoggiando in rete un passaggio di Smolarek che lo vede tutto solo a centro porta.

A quel punto le occasioni fioccano da entrambe le parti, e si va al riposo con il vantaggio degli ospiti.

La ripresa vede la situazione ribaltarsi. Gli austriaci devono un pò rifiatare e i polacchi spingono un pò di più per cercare di chiudere la partita. Stavolta tocca a Macho esaltarsi, salvando più di una volta su Dudka e compagni, a volte anche su più tiri consecuitivi. L’Austria non si dà per vinta, riprende in mano il comando delle fasce laterali, e nella confusione totale del finale l’arbitro vede una trattenuta molto dubbia al 92′. Calcio di rigore che Vastic realizza, e 1-1. Il pareggio permette ad entrambe le formazioni di sperare nella qualificazione, ma per raggiungerla dovranno battere Germania e Croazia, un’impresa abbastanza complicata.

Nel pomeriggio intanto i tedeschi cercano di agevolare il compito dell’Austria. Infatti terminano la gara in 10 uomini perchè Schweinsteiger reagisce ad una provocazione di Leko e viene espulso direttamente dall’arbitro. Ballack, ammonito nel primo tempo, compie un paio di falli al limite, e solo la misericordia del signor De Bleeckere gli permette di terminare la partita. Alla fine si conteranno 6 ammoniti e un espulso, tantissimi per un torneo finora molto corretto. La cronaca della gara ci racconta di una Germania che parte a razzo, per poi terminare la benzina troppo presto. I croati giocano molto meglio sulle fasce e l’inferiorità a centrocampo stavolta, a differenza della gara inaugurale con la Polonia, si sente, tanto che dopo solo 23 minuti Srna porta già in vantaggio i suoi. I tedeschi non reagiscono e in apertura di ripresa sono già sotto di due reti grazie al tap-in vincente di Olic, e potrebbero capitolare ancora perchè Lehmann si ricorda dell’annata passata a Milano, e continua a lasciarsi sfuggire palloni su palloni, ma anche perchè i croati arrivano in porta con una facilità impressionante. Alla fine l’imprecisione premia gli uomini di Low, che nel finale accorciano le distanze con Podolski, che raggiunge Villa a quota 3 reti, ma troppo poco per recuperare il primato del girone. Ora ad entrambe le formazioni basterà pareggiare per qualificarsi. Ai croati basterà anche perdere se i tedeschi non dovessero riuscire a vincere.

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