Ballack salva la Germania, tutto facile per la Croazia

di Redazione 1

Alla fine è andato tutto come doveva andare. Si chiudono entrambe 1-0 le gare della terza giornata del gruppo B, con la vittoria delle squadre favorite. Ma quanta paura per la Germania. Se non fosse stato per una punizione incredibile di Ballack che si va ad insaccare a 100 all’ora sotto l’incrocio, adesso staremmo parlando di un’eliminazione clamorosa.

Dall’altro lato dell’Austria la Polonia, poco combattiva e ormai demotivata, dato che per qualificarsi le sarebbe servito un miracolo, si fa strapazzare dalla Croazia, che si garantisce così il primato nel girone e soprattutto la possibilità di evitare il Portogallo ai quarti.


La gara più importante si giocava a Vienna, dove i padroni di casa avevano la possibilità di qualificarsi al secondo posto nel girone, eliminando clamorosamente la Germania. Purtroppo per loro, la qualità in attacco manca tanto, e così i calciatori austriaci non riescono a buttarla dentro nemmeno con l’uno contro uno con il portiere. Almeno c’è da dire che il coraggio non manca e, nonostante le differenti carte in tavola, gli uomini di Hickersberger affrontano a viso aperto i tedeschi. Friedrich sulla sinistra è in difficoltà, Garics fa quello che vuole su quella fascia, e gli austriaci creano le migliori azioni sfruttando i cross del difensore del Napoli. Ma Hoffer non si rende praticamente mai pericoloso, dato che o calcia fuori, oppure i suoi tiri (o quelli dei colleghi) sono talmente deboli da poter essere parati facilmente da Lehmann. Non che i tedeschi siano da meno. Nel primo tempo Klose e Gomez fanno a gara a chi sbaglia di più, e nemmeno Macho passa grossi guai. Alla fine l’unico episodio di rilievo di tutto il primo tempo è un mezzo litigio tra gli allenatori delle due nazionali, sanzionati con il cartellino rosso dall’arbitro, che li manda entrambi sugli spalti.

La ripresa è completamente diversa. Dopo solo 4 minuti Ballack, come detto, si inventa una staffilata (colpita probabilmente di punta) che ad una velocità impressionate si infila sotto l’incrocio dei pali. E’ la rete del vantaggio, e i tedeschi sanno che per essere eliminati devono subire due reti, così decidono di tirare un pò il fiato e di aspettare l’avversario nella propria area. Korkmaz e Ivanschitz le provano tutte per segnare, ma purtroppo certi tiri riescono solo a gente come Ballack, e così le conclusioni lasciano sempre a desiderare. Quando poi Hoffer, a dieci minuti dalla fine, ha tutto il tempo per girarsi in area e calciare da 7 metri, ma butta fuori il pallone, i tifosi austriaci capiscono che forse è il caso di tornare a casa. Nel finale Neuville si divora un gol in 3 contro 1 in contropiede, tirando fuori, e la gara finisce qui, Germania ai quarti contro il Portogallo.

Nell’altra gara la Croazia, già sicura della qualificazione, gioca in scioltezza contro un avversario tutt’altro che sereno, e questa tranquillità le permette di distendersi per bene e andare più volte al tiro. Alla fine i calciatori sufficienti nella Polonia risulteranno solo tre, mentre tutti gli altri sembravano già con la testa alle vacanze anticipate.
Il migliore sicuramente è il portiere Boruc, un vero peccato che debba lasciare l’Europeo. E’ lui che tiene a galla la sua nazionale, a causa di una difesa un pò ballerina che nel primo tempo lo costringe ad almeno 5 interventi decisivi da gran portiere. La Polonia non fa un tiro in porta, nonostante Guerreiro (il secondo sufficiente) si dia un gran da fare, ma i suoi compagni sono imprecisi e svogliati, e Pranijc, Klasnic e Petric prendono a pallonate il povero portiere del Celtic.

A pochi minuti dall’inizio della ripresa arriva la notizia del gol della Germania, evidentemente anche Boruc perde quelle poche speranze che aveva, e dopo due minuti la Croazia passa in vantaggio. Pasticcio difensivo (come al solito) in area polacca, palla che arriva sui piedi di Klasnic, solissimo a centro area, e per Boruc non c’è nulla da fare. Beenhakker non ci sta a perdere e inserisce finalmente Smolarek (il terzo sufficiente), e la partita cambia. Finalmente anche Runje, sostituto di Pletikosa, si deve sporcare i guanti, e lo farà più volte in questa ripresa. Guerreiro si rivitalizza e con Smolarek si trova a meraviglia, tanto da sfiorare più volte la rete, mancata solo per troppa imprecisione sotto porta. A due minuti dal novantesimo Zahorski ha la palla del pareggio. Servito ancora da Smolarek si trova a tu per tu con Runje, ma gli tira addosso, fotografia della situazione polacca di questo torneo. A questo punto la vittoria croata è giusta e la gara finisce qui. E tra qualche ora tocca a noi.

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