Serie A 2010/2011: Milan

di Redazione 2

Nonostante sia uno dei club più famosi e vincenti al mondo, il Milan di quest’anno resta per la gran parte di noi un vero e proprio mistero. La squadra di Allegri infatti non si sa se metterà a segno qualche altro colpo di mercato fino alla fine, anche se un colpo alla Huntelaar come l’anno scorso ce lo aspettiamo, ma ciò che non sappiamo è l’identità di un club che ha cambiato allenatore per il secondo anno consecutivo, modificando anche il proprio modo di giocare.

Un altro punto interrogativo riguarda l’età dei calciatori. La maggior parte della rosa supera i 30 anni, rendendo i rossoneri la squadra più vecchia della serie A, e di conseguenza non sappiamo se i calciatori reggeranno i ritmi e se dovranno modificare il loro stile di gioco. Un esempio su tutti può essere Ronaldinho, faro del Milan di Leonardo ma ancora oggetto misterioso in questo di Allegri, ma come lui ci sono tanti dubbi come la tenuta atletica di Nesta, la resistenza agli infortuni del trio di centrocampo Pirlo-Gattuso-Seedorf, la vena realizzativa di Huntelaar, e via dicendo.

Sul mercato Galliani si è mosso con molta cautela, visto che Berlusconi non vuol spendere più di quanto la squadra incassa, e così dopo aver ceduto Storari alla Juventus, Darmian al Palermo e tanti giovani promesse in comproprietà al Genoa, i rossoneri sono riusciti finora ad ottenere solo Amelia e Boateng (in prestito), Papastathopoulos e Yepes. Acquisti che lasciano perplessi i tifosi rossoneri. Amelia infatti probabilmente non sarà titolare, dato che c’è Abbiati, e dunque accollarsi uno stipendio di certo non leggerissimo non sembra una gran mossa; Boateng è tecnicamente molto forte, ma discontinuo ed ha la fama di picchiatore, dunque bisognerà vedere come si adatta al gioco italiano, mentre i due difensori saranno soltanto delle riserve di Thiago Silva e Nesta. In definitiva la squadra attuale è la stessa dello scorso anno, solo con un anno in più. E quando la media d’età sfiora i 32 anni questo è un aspetto da non sottovalutare.

Allegri è stato chiamato a sostituire Leonardo perché è un bravo allenatore emergente, ma si trova per la prima volta a gestire una squadra ad alti livelli, e soprattutto avrà il difficile compito di tenere a bada i capricci dei molti campioni e a rassenerare l’ambiente come faceva il suo predecessore. Compito senza dubbio non facile. Da quanto si è visto in questo calcio d’agosto, pare che il 4-3-3 debba andare in soffitta, sostituito dal 4-4-2 che Allegri utilizzava a Cagliari, lasciando momentaneamente fuori Dinho, almeno finché non ritornerà quel campione che è sempre stato. La squadra dovrebbe scendere in campo così: Abbiati; Antonini, Thiago Silva, Nesta, Zambrotta; Pirlo, Seedorf, Boateng, Ambrosini; Pato, Borriello.

La squadra così non è niente male, anche perché i sostituti sono calciatori dal nome importante. A parte Ronaldinho i rossoneri possono contare su gente come Huntelaar, Gattuso, Inzaghi, Flamini e così via. Le incognite però rimangono due: gli infortuni che, vista l’età dei calciatori, il loro precario stato fisico e i tanti impegni, sono da mettere in conto, e che potrebbero rappresentare un problema visto che, almeno a centrocampo, la rosa è piuttosto corta; e poi lo stato mentale. Allegri non ha mai gestito una squadra in Champions, e soprattutto così tanti campioni sul viale del tramonto potrebbero dimostrarsi un’arma a doppio taglio. L’obiettivo del Milan, come ogni inizio anno, è quello di puntare allo scudetto, ma è più verosimile che i rossoneri cerchino di rientrare nei primi 4 posti. Se ci riusciranno non è troppo scontato, ma forse con qualche aggiustamento ed un po’ di fortuna questo non sarà un problema.

Commenti (2)

  1. Vai Kevin Prince Boateng fai ritornare la nostra squadra competitiva.

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