L’india nel pallone: speranza nel futuro

di Redazione Commenta

Incredibile come una tradizione calcistica radicata possa trasformarsi in poco poco più di un hobby nel giro di un secolo. Curioso poi che in un paese con un miliardo di abitanti ci siano solo dieci squadre di calcio che riducono le gare a poco più di un’esibizione in un campionato che dura cinque mesi.

Ma non è stato sempre così, anzi il calcio indiano ha radici nel diciannovesimo secolo, quando fu fondato il primo club (il Mohun Bagan) nel 1889, molto prima di blasonatissimi club europei.

Nei primi anni del secolo scorso, le squadre indiane battevano regolarmente quelle inglesi, pur giocando a piedi nudi e riuscivano ad imporsi a livello asiatico, proponendo squadre che difficilmente si lasciavano battere nelle varie coppe d’Asia. A livello di nazionale l’India può vantare persino una seminale alle Olimpiadi del 1956, quando fu battuta dall’allora Jugoslavia negli ultimi 20 minuti (chiaro, gli indiani erano abituati a giocare solo per 70 minuti!).


Poi ci fu il declino a causa dell’espansione sempre più crescente del cricket ed il calcio diventò un affare per pochi.
In questi ultimi anni la controtendenza con grossi sponsor a livello locale e non, che osservando il business intorno al mondo del calcio in altri paesi, hanno deciso di investire capitali non indifferenti pur di avere squadre con i loro nomi. E’ il caso di Air India, la compagnia di linea nazionale, ma anche di imprenditori locali che rischiano in proprio, come il costruttore di automobili Mahindra, il re del tessile Jagajit, il produttore di birra Kingfisher.

Lo spettacolo è di importazione con una serie di ex campioni appesantiti, arrivati dal Brasile a godersi gli ultimi anni di gloria calcistica di fronte ad un pubblico che sembra apprezzare finte e dribbing. Gli stadi si vanno riempiendo, per uno sport che lentamente cerca di risalire nelle preferenze degli indiani, nonostante la concorrenza spietata del cricket.

Per ora siamo ancora lontani dalle grandi vetrine, ma c’è da giurare che tra qualche anno si tornerà a parlare di squadre indiane in competizioni internazionali.

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